Lo stabilimento Fiat di Melfi (noto anche come SATA, acronimo di Società Automobilistica Tecnologie Avanzate, oggi FCA Melfi Plant) è un complesso industriale del Gruppo Fiat Chrysler ubicato nel comune di Melfi (Potenza), in Basilicata, precisamente nella frazione San Nicola. La SATA è uno dei più importanti stabilimenti della casa torinese, ed una delle fabbriche automobilistiche più produttive del mondo. La fabbrica di Melfi ha contribuito alla ripresa produttiva della FIAT a metà degli anni novanta e alla crescita delle sue quote di mercato in Europa. Il suo ruolo strategico sulla produttività italiana e del gruppo industriale lo ha avuto anche nel 2014 quando la Fiat ha deciso che due dei modelli più commerciali (ma soprattutto più destinati all'esportazione) del gruppo Fiat Chrysler Automobiles venissero prodotti in questo stabilimento: la Fiat 500X e il Jeep Renegade, che affiancano le linee produttive della Fiat Punto.
Lo stabilimento fu costruito fra il 1991 ed il 1993, in una zona agricola priva di impianti industriali. Progettato dall'architetto Marco Visconti e originariamente concepito come un impianto integrato, il concetto si è evoluto in un impianto modulare. L'investimento complessivo ammonta a 6,6 miliardi di lire, quasi la metà coperto da sovvenzioni statali.
La produzione iniziò nel gennaio 1994 con il modello Fiat Punto da allora e fino al 17 maggio 2010, 5.000.000 di veicoli sono stati prodotti nello stabilimento di Melfi. Nel 1996 alla produzione della Punto venne affiancata quella della Lancia Y, i modelli condividevano numerosi componenti sia a livello di telaio che di componentistica. Nel 1999 partirono i lavori per l'adeguamento e l'aggiornamento delle linee produttive dedicate alla seconda generazione della Punto, entrata ufficialmente in produzione proprio nel 1999, un altro investimento venne effettuato nel 2003 con la nuova Lancia Ypsilon, basata sulla medesima meccanica della Punto seconda serie.
Nel 2005 vi fu una riorganizzazione dello stabilimento: le linee produttive e di assemblaggio della Ypsilon vennero spostate nello stabilimento di Termini Imerese, a Melfi rimase la Punto di seconda generazione. Nello stesso anno venne inaugurata la linea produttiva della nuova Fiat Grande Punto, basata sulla nuova meccanica Small Common Components System realizzata in accordo con la General Motors. La Grande Punto venne prodotta parallelamente alla Punto di seconda generazione fino al 2010, anno in cui venne pensionata.
Dal 2010 fino al 2013 l'unico prodotto per lo stabilimento di Melfi rimase proprio la Grande Punto prodotta insieme al modello aggiornato (Punto Evo e successivamente ribattezzato Punto).
Nel gennaio 2013 è stato annunciato la produzione di due nuovi modelli, con il mantenimento in attività di una linea di produzione della Punto; i lavori di adeguamento delle linee produttive sono partiti dalla metà del 2013 e sono terminati nei primi mesi del 2014 con l'avvio della produzione della Jeep Renegade, modello di Sport Utility Vehicle della casa americana Jeep (gruppo Fiat Chrysler Automobiles), affiancato dalla Fiat 500X, un crossover che condivide meccanica e componenti con la Renegade. Questa scelta ha portato nel primi mesi del 2015 alla chiusura della cassa integrazione e quindi al rientro al lavoro di 5.418 persone con l'aggiunta di 350 lavoratori provenienti da Cassino e Pomigliano. Il piano prevede l'assunzione di 1000 nuove persone in tre mesi.
Nel luglio 2016 lo stabilimento ha ricevuto lo “Special Award Oem: Smart Digital Operations”, dalla rivista tedesca “Automobil Produktion” e dalla società di consulenza Agamus Consult, motivato dalla l’applicazione sistematica e coerente delle metodologie World Class Manufacturing (Wcm) quale prerequisito per la realizzazione della Smart Digital Factory.
Il sito produttivo si dedica alla produzione della Fiat 500X, della Jeep Renegade e della Fiat Punto, esportate in oltre 100 paesi nel mondo e più del 50% della produzione è destinata al mercato NAFTA.
L'impianto presenta una superficie di circa 2.500.000 m² (di cui 1.750.000 m² FCA Plant e 750.000 m² parco fornitori) dove lavorano circa 12.100 dipendenti (8.000 FCA Plant e 4.100 tra indotto, logistica e servizi) per una produzione annua di 400.000 vetture, adottando la piattaforma Small Wide e il modello di fabbrica integrata modulare.
La scelta di collocare il complesso industriale proprio a Melfi è considerata strategica, dato il suo particolare insediamento geografico su una direttrice che collega bene la Basilicata con Puglia e Campania, ossia a pochi km dall'uscita autostradale di Candela sulla A16 Napoli-Canosa e sulla SS655 Bradanica, che collega Foggia a Matera.
Esso include 230 robot per stampaggio, 66 per le operazioni di verniciatura e 36 dedicati al montaggio delle auto. Ci sono, inoltre, circa 30 aziende collegate all'indotto, tra cui Magneti Marelli, Tower Automotive, Benteler, Proma e Lear. In questo grande complesso industriale si trovano, oltre ai padiglioni produttivi, gli uffici principali, il centro di calcolo con sala conferenze, i ristoranti e gli spogliatoi.
FCA Italy, precedentemente conosciuta col nome di Fiat Group Automobiles, è una società italiana partecipata da Fiat Chrysler Automobiles.
La società è nata il 1º febbraio 2007, col nome di Fiat Group Automobiles (FGA), in sostituzione della precedente Fiat Auto per progettare, produrre e vendere vetture coi marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Fiat Professional e Abarth. Il gruppo comprende anche marchi non più utilizzati quali Autobianchi e Innocenti; gestisce inoltre alcune partecipazioni in varie joint-venture, ovvero il 37,86% della Tofaş, il 49,69% della Leasys e il 50% della Sevel. FGA conta oltre 130 000 dipendenti e 119 stabilimenti nel mondo.
Alla fine di aprile 2008 è stato diramato un comunicato che dichiara la firma di un memorandum d'intesa con il governo serbo al fine di acquistare lo stabilimento della Zastava di Kragujevac e studiare altre possibili forme di collaborazione con l'azienda serba.
Nel mese di aprile 2009 Fiat Group ha acquistato il 20% di Chrysler Group da Cerberus Capital Management, dando l'avvio ad un'alleanza industriale tra i due gruppi. L'acquisto, avvenuto a "costo zero", è stato effettuato per garantire un futuro al marchio statunitense e al tempo stesso il gruppo Fiat può utilizzare le risorse del gruppo Chrysler per ottenerne vantaggi. Fiat Group Automobiles detiene il 20% dell'intero gruppo Chrysler, comprensivo di Chrysler, Dodge, Jeep, Ram Trucks e Mopar, oltre a Global Electric Motorcars (quest'ultima ceduta a Polaris Industries nell'aprile 2011). Fiat Group Automobiles ha poi aumentato la sua quota in Chrysler Group prima al 25%, e poi al 30%. Il 24 maggio 2011, con la restituzione da parte di Chrysler di una parte del debito contratto con il governo statunitense è stato percorso un altro dei passi previsti dagli accordi affinché Fiat passasse a possederne una quota del 46%; l'operazione è stata perfezionata con l'emissione di titoli e l'esborso di 1.268 milioni di dollari da parte del gruppo torinese. Il 21 luglio 2011 ottiene ufficialmente il controllo della maggioranza del pacchetto azionario di Chrysler Group, salendo al 53,5%, attraverso l'acquisizione dell'1,5% in possesso del governo canadese e del 6% detenuto dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America; nel gennaio del 2014 viene infine annunciato l'inizio delle operazioni volte ad acquisire, attraverso la filiale Fiat North America, la totalità delle azioni di Chrysler Group, operazione completata il 21 dello stesso mese.
Il 15 dicembre 2014, a corollario della fusione della controllante Fiat S.p.A. (ex Fiat Group) con Chrysler Group che, nei mesi precedenti, aveva portato alla nascita della nuovo gruppo industriale Fiat Chrysler Automobiles, FGA cambia denominazione in FCA Italy.
Tutti i modelli della divisione FCA Italy vengono disegnati, progettati, sviluppati ed industrializzati a Torino, tutti i test dei modelli finiti, quindi pronti per il lancio sul mercato, avvengono al Centro Sperimentale Balocco (Vercelli), mentre a Orbassano (Torino) c'è il Centro Ricerche Fiat, e ad Arese (Milano) c'è il call center intercontinentale di FCA.
FIAT (Torino) - 100%
Alfa Romeo (Torino) - 100%
Lancia (Torino) - 100%
Fiat Professional (Torino) - 100%
Abarth (Torino) - 100%
martedì 27 giugno 2017
La Casa di FCA e sempre Torino
lunedì 26 giugno 2017
26 Giugno 1987 - 26 Giugno 2017 In casa Alfa Romeo c'è un compleanno da festeggiare... sono i 30 della 164
L’Alfa Romeo 164 compie 30 anni
L’Alfa Romeo veniva da una lunga tradizione in fatto di berline sportive a trazione posteriore. Per questo, quando nel 1987 la casa presentò l’Alfa Romeo 164, fu per molti appassionati uno shock nonostante le vetture più piccole del Biscione (Alfasud e 33) avesserò già infranto il tabu tempo prima. Gli anni che precederono il passaggio dell’Alfa Romeo dall’IRI alla Fiat (avvenuto nel 1986) furono molto difficili per la casa milanese, che versava in uno stato di profonda crisi economica. Per contenere i costi di sviluppo del suo nuovo modello si scelse una base condivisa anziché svilupparne una specifica: si trattava della piattaforma Tipo 4 progettata da Fiat, Lancia e Saab per Fiat Croma, Lancia Thema e Saab 9000. Rispetto a queste ultime, però, i tecnici dell’Alfa Romeo apportarono alcune modifiche alla scocca per assecondare le forme più personali della carrozzeria disegnate dalla Pininfarina. Rispetto alle “cugine” cambiava la forma delle portiere e il muso era più basso per migliorare la resistenza dell’auto all’avanzamento: il coefficiente aerodinamico, pari a 0,30, era fra i più bassi dell’epoca e consentiva all’auto di raggiungere velocità molto elevate in rapporto ai cavalli disponibili. L’Alfa Romeo 164 misurava in lunghezza 456 cm, pochi rispetto agli standard delle berline attuali (la Giulia è lunga circa 10 cm in più) ma sufficienti per ottenere un bagagliaio da oltre 500 litri e un abitacolo spazioso.
232 CV PER LA SPORTIVA - Un’altra caratteristica dell’Alfa Romeo 164 erano gli evoluti sistemi elettronici di bordo, a partire dai tre computer per gestire il climatizzatore, la strumentazione e il motore: una rarità per l’epoca. I primi tre motori ordinabili erano il benzina quattro cilindri 2.0 da 148 CV, il sei cilindri 3.0 da 192 CV e il diesel quattro cilindri 2.5 da 117 CV, a cui successivamente si aggiunsero il benzina 2.0 turbo da 211 CV e soprattutto la versione rinnovata del V6 3.0, portato a 232 CV e riservato ai ricchi allestimenti Quadrifoglio Verde e Q4: più sportiveggiante la prima, con la trazione integrale la seconda. Il 2.0 da 148 CV adottava inoltre un sistema per controllare l’alzata delle valvole e migliorare così la risposta del motore alle velocità più basse, tecnologia all’epoca inusuale che sarebbe poi diventata un marchio di fabbrica della Honda. La carrozzeria dell’Alfa Romeo 164 venne aggiornata con un primo restyling nel 1990 e una seconda nel 1993, quando cambiarono i paraurti, lo scudetto anteriore e l’abitacolo, dove fu rivista la strumentazione, la consolle e il mobiletto centrali con relativi pulsanti e comandi. I pannelli porta, anch'essi modificati, avevano nuovi rivestimenti, e fecero il loro esordio gli airbag lato guida e passeggero. La 164 è rimasta in produzione ad Arese fino al 1997 e ha oltrepassato quota 270.000 esemplari costruiti, prima di lasciare il testimone alla 166.
ANCHE DA CORSA - Nel 1988 venne presentata una vettura laboratorio denominata Alfa Romeo 164 Pro Car, che avrebbe dovuto partecipare al campionato Production Car. In realtà questo non si verificò mai, perché la tale campionato venne cancellato, regalando così all’auto un prestigio ancora maggiore rispetto a quello legato alla sua scheda tecnica: la 164 Pro Car somiglia alla 164 solo all’esterno, perché si avvale del telaio tubolare, della trazione posteriore e di una meccanica a motore centrale. I tecnici scelsero per l’occasione un motore V10 da 3.5 litri, studiato inizialmente per le monoposto della Ligier in Formula 1: sviluppava 629 CV e poteva raggiungere i 13.000 giri/minuto, regalando all’auto una velocità massima di circa 340 km/h.
sabato 24 giugno 2017
Dodge Barracuda sarà la nuova MuscleCar di FCA negli USA su base Giorgio (Gulia/Stelvio)
Negli ultimi giorni, sono circolate indiscrezioni di un possibile ritorno negli Stati Uniti di una vecchia auto. Si tratta di Plymouth Barracuda, un modello dal design muscoloso e dalla carrozzeria a due porte, prodotto dal marchio Plymouth Chrysler dal 1964 al 1974. Questa vettura, ai tempi della sua produzione, ebbe un grandissimo successo ed ancora oggi conserva un buon seguito tra gli appassionati di motori in USA. Proprio per questo motivo si vocifera di un clamoroso ritorno di questo modello a nome Dodge Barracuda.
Dodge Barracuda potrebbe tornare a far rivivere il mito della Plymouth Barracuda negli USA.
La vendita del marchio Plymouth negli Stati Uniti è stata interrotta oltre dieci anni fa, ma le indiscrezioni che circolano nell’ambiente dei motori vedrebbero il ritorno del modello Barracuda grazie a Fiat Chrysler, che lo farebbe rivivere con il suo brand Dodge. Queste voci prendono corpo anche dal fatto che FCA recentemente ha depositato il marchio Cuda presso lo US Patent and Trademark Office. E, inoltre, sono stati registrati i diritti nel 2015 del nome Barracuda.
(Ipotesi Dodge Barracuda che potrebbe sbarcare negli Stati Uniti per far rivivere il vecchio modello Plymouth Barracuda)
Trattandosi di un’auto che ha fatto la storia, sono tanti coloro che ipotizzano come sarà la nuova Dodge Barracuda e sul web si trovano molte immagini che ipotizzano sul nuovo modello, sicuramente non annunciato prima del 2019. (Qualcuno, però, ipotizza che non si tratterà di un modello a parte, bensì di una versione speciale della Dodge Challenger che verrà) denominata Dodge Barracuda, creando le appropriate caratteristiche. Ovviamente, il fatto che Fiat Chrysler abbia registrato questo nome non vuole dire necessariamente che questo, poi, sarà utilizzato. Ma l’ipotesi che possa esser usato per un nuovo modello non è nemmeno da scartare a priori. Vedremo se nei prossimi mesi giungeranno novità importanti riguardo questo veicolo.
venerdì 23 giugno 2017
Fiat Mobi... Dalla Citicar Brasiliana molto probabilmente nascerà la Nuova Fiat Panda nello stabilimento Polacco di Tiky...
FCA
Fiat Mobi è la piccola vettura targat Fiat che è stata lanciata sul mercato brasiliano nell’aprile del 2016. L’auto è prodotta nello stabilimento di Betim, nello stato brasiliano del Minas Gerais, ed ha subito alcune modifiche rispetto alla versione iniziale con la quale ha debuttato in Brasile. La principale novità è rappresentata senza dubbio dall’arrivo del motore 1.0 a tre cilindri da 77 cavalli. Il debutto per questo piccolo modello della casa automobilistica italiana più importante non è stato molto semplice, difatti le vendite inizialmente non erano in linea con le previsioni, invece adesso Fiat Mobi sta guadagnano terreno e ha superato nelle vendite alcuni temibili rivali come ad esempio Volkswagen Up!.
Ecco quante vetture Fiat Mobi sono state vendute dall’inizio del 2017
Il modello Fiat Mobi dall’inizio dell’anno in Brasile ha venduto circa 50 mila vetture, risultato molto buono, difatti l’obiettivo di FCA era proprio di raggiungere le 50 mila unità vendute entro l’anno. Sicuramente questa inversione di rotta, passando in pochi mesi da poche auto vendute ad ordini e acquisizioni molto ampie è dovuto all’introduzione sul mercato della versione con motore di cilindrata 1.0 con 3 cilindri e 77 cavalli, versione lanciata sul mercato nel novembre dello scorso anno. A partire poi da marzo la Fiat Mobi è stata venduta anche con cambio automatico automatizzato GSR.
Ottime le vendite in Brasile a partire dall’inizio del 2017
Nelle concessionarie di tutto il territorio brasiliano si trovano le vetture Fiat Mobi in pronta consegna e con prezzi bassi per via di sconti applicati molto alti. Gli ordini e gli acquisti per questa auto compatta e molto comoda per la città si stanno moltiplicando sempre di più, segno che il modello sta piacendo molto ai brasiliani, del resto la Mobi rappresenta una grande novità nel mercato del sud America per quanto riguarda il marchio Fiat.
Analizzando le ultime ricerche di mercato effettuate dai responsabili Fiat del mercato brasiliano questo modello viene acquistato maggiormente da clienti single e da famiglie con un solo figlio. Da questa ricerca si evince che questa macchina viene anche comprata per esser utilizzata come seconda auto. L’utilizzo maggiore che viene effettuato da chi acquista la Fiat Mobi è principalmente lo spostamento in città, infatti questa auto è molto compatta e comoda per girare tra le strade di una città.
giovedì 22 giugno 2017
Marchionne porta per il secondo anno consecutivo il prestigioso premio “International Engine of the Year Award” in casa Ferrari
La casa di Maranello bissa il successo ottenuto lo scorso anno.
Per il secondo anno consecutivo, Ferrari si aggiudica il prestigioso premio “International Engine of the Year Award” grazie al suo V8 3.9 litri biturbo che troviamo sulla Ferrari 488 GTB e sulla Ferrari 488 Spider oltre che, in una versione con cilindrata inferiore, anche sulla California T e sulla GTC4Lusso T.
Con questo premio, Ferrari conferma il titolo ottenuto nel 2016 superando, ancora una volta, la concorrenza di Porsche, seconda con il 3 litri sei cilindri turbo montato da Porsche 911 Carrera, Carrera 4, Carrera S, Carrera 4S Carrera GTS, e BMW, terza con il particolare 1.5 litri tre cilindri ibrido-benzina montato dalla BMW i8. Il V8 3.9 biturbo di Ferrari si porta a casa anche il titolo di Performance Engine of the Year 2017, superando, in modo netto, le concorrenti Porsche 6 cilindri boxer 4.0 della 911 GT3 e Mercedes-AMG con il 4.0 V8 biturbo.
Questi premi rappresentano un concreto riconoscimento al lavoro svolto dalla casa di Maranelloi che, con la sua gamma di propulsori V8, è riuscita a stabilire nuovi benchmark del settore dei motori turbo-compressi. L’edizione 2017 della rassegna Internation Engine of the Year è stata una vero e proprio successo per Ferrari che ha registrato il secondo successo consecutivo, nella sua categoria, anche per il potente 6.3 litri V12 aspirato montato dalla F12berlinetta e della F12tdf.
Tony Robinson, fondatore dell’International Engine of the Year Awards, ha celebrato la vittoria di Ferrari con le seguenti dichiarazioni: “E’ solamente la seconda volta nella storia del Premio, che un motore così potente riesce ad affermarsi per due anni consecutivi e a far proprio il titolo assoluto. Il V8 Ferrari assicura un’erogazione senza precedenti, precisione, guidabilità e un sound unico! Un giorno questo propulsore sarà riconosciuto come un classico nel suo genere; anzi, penso che lo sia già!”
Staremo a vedere se anche il prossimo anno i motori della casa di Maranello riusciranno a superare l’agguerrita concorrenza conquistando l’International Engine of the Year Award per il terzo anno consecutivo.
venerdì 9 giugno 2017
Fiat Idea
Fiat Idea
Autovettura del 2003 prodotta dalla Fiat
Descrizione generale
Costruttore Italia FIAT
Tipo principale Monovolume
Produzione dal 2003 al 2012
Sostituita da Fiat 500L
Esemplari prodotti 212.005 (solo Europa)
Euro NCAP (2006) 4 stelle
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza 3930 mm
Larghezza 1698 mm
Altezza 1660 mm
Passo 2510 mm
Massa da 1155 a 1200 kg
Altro:
Assemblaggio Mirafiori, Torino
Stile Giorgetto Giugiaro
Stessa famiglia Fiat Punto (1999)
Fiat Multipla (2003)
Lancia Musa
Lancia Ypsilon
Auto simili Nissan Note
Opel Meriva
Peugeot 1007
Renault Modus
La Fiat Idea è una autovettura presentata dalla FIAT alla fine del 2003 per il mercato europeo e prodotta nello stabilimento di Mirafiori fino al 2012[3]. Il codice del modello è 350. Dal 2005 viene prodotta anche in Brasile, dove la produzione è proseguita anche dopo l'interruzione di quella del modello europeo. Il modello brasiliano è destinato al mercato sudamericano e ha ricevuto un profondo aggiornamento nel 2010, e poi un secondo e minore aggiornamento nel 2014. Dal 17 giugno 2016, lo stabilimento Fiat di Betim non produce più la Idea per il mercato brasiliano, e al momento non è prevista un'erede.
Il contesto:
Nata come piccola monovolume da città, l'Idea essendo più corta di quattro metri presenta ottime doti di manovrabilità in spazi ristretti grazie anche al servosterzo elettrico Dualdrive che riduce al minimo la forza richiesta per sterzare, anche ad automobile ferma.
La leva del cambio è corta e comodamente manovrabile dalla sua posizione rialzata; innesti rapidi e precisi.
La strumentazione è completa di Trip computer di serie per tutte le versioni e piuttosto chiara anche se raggruppata tutta al centro della plancia. Inedita e originalissima è la forma del volante a tre razze regolabile sia in altezza che in profondità.
Pur avendo dimensioni piuttosto contenute per una monovolume, ha una buona abitabilità interna e un comfort pari a berline di categoria superiore. Lo spazio è sfruttato molto bene e i vani portaoggetti sono numerosi; si va da quelli su tutti i pannelli porta a quello longitudinale sul padiglione, quello trasversale sopra il parabrezza e alle alette a scomparsa sul cruscotto.
Si può considerare la "sorella" della Lancia Musa in quanto condividono la gran parte dei componenti.
È proposta in versioni con motorizzazioni a benzina (da 77 a 95 CV) e diesel Multijet (da 69, 90 e 120 CV - il 1.9 da 101 CV è fuori produzione).
Aggiornamenti :
Ha subito un leggero restyling nell'autunno 2005, battezzato poi MY 2006, che ha portato ad adottare gli indicatori di direzione anteriori bianchi, la mascherina cromata, i fanali posteriori con la parte centrale cromata, mentre per la versione più ricca, la Emotion, c'erano anche dei nuovi cerchi in lega da 15 pollici di diametro. All'interno si segnalano alcuni dettagli rifiniti in argento opaco (su bocchette, cassetti portaoggetti e leva del cambio) e colore dell'ambiente nero. Nel 2006 è iniziata la campagna pubblicitaria caratterizzata dalla danza Haka, eseguita da un gruppo di madri. Quest'operazione è parte di un tentativo di riposizionamento a causa di non esaltanti risultati commerciali, dovuti alla concorrenza della "sorella" Lancia, la Musa.
Sotto il punto di vista della sicurezza automobilistica la piccola FIAT è stata sottoposta alla prova d'impatto da parte dell'EuroNCAP nel 2006, totalizzando il punteggio di quattro stelle.
Con il MY 2008, la MPV torinese riceve due nuove tinte esterne, il nuovo logo che troneggia su un'inedita mascherina anteriore a griglia (richiamando Grande Punto, Croma e Bravo), nuovi cerchi in lega da 15", la disponibilità del Blue&Me e l'allestimento "Blackstar" con sedili in misto Tessuto tecnico/Alcantara e logo vintage.
Nel 2009 arrivano le versioni 1.4 alimentate a benzina/GPL, vengono omologati Euro 5 il 1.4 16V benzina e il 1.6 M-Jet da 120 CV e gli specchi retrovisori più grandi migliorano la visibilità.
La gamma 2010 introduce motorizzazioni Euro 5 e sistema Stop&Start sul 1.4 16V benzina e 1.3 M-Jet 95 CV e 1.6 M-Jet 120 CV.
Nel 2012 nasce la sua erede per il mercato europeo, parte della nuova famiglia emotional di FIAT: la Fiat 500L.
Fiat Idea brasiliana (2005-2016)
Una Fiat Idea "Adventure" pre-restyling in Cile nel 2008.
Dal 2005, e fino al 2016, la monovolume compatta è stata venduta anche in Brasile e in sudamerica, dove è prodotta e commercializzata anche in variante fuoristrada con protezioni aggiuntivi e maggiore altezza da terra, variante denominata Adventure.
Nel 2010, solo per il mercato brasiliano, la Fiat Idea riceve un profondo restyling estetico e tecnico: le parti strutturali e relative scocche rimangono invariate, così come i volumi generali del corpo vettura. Le modifiche più sostanziali sono evidenti nel frontale completamente aggiornato, interni e alcune soluzioni tecniche nonché gli allestimenti. Il modello che più ha acquistato personalità è la versione "Adventure" che ora acquista un irrobustimento complessivo che segue la stessa filosofia del modello Strada Locker. Questo modello, dopo un secondo e minore lifting lanciato nel 2014, esce di produzione nel 2016, precisamente il 17 giugno, assieme alle sorelle Linea e Bravo. Al momento non è prevista un'erede per quest'autovettura, ma una delle autovetture riconducibili al segmento occupato dalla Idea fino al 2016 è il Jeep Renegade.
Motorizzazioni
I dati in tabella riguardano unicamente il modello europeo.
Modello Disponibilità Motore Cilindrata Potenza Coppia massima Emissioni CO2
(g/Km) 0–100 km/h
(secondi) Velocità max
(Km/h) Consumo medio
(Km/l)
1.2 16V dal 2005 al 2010 4 cilindri in linea, Benzina 1242 cm³ 59 Kw (80 Cv) 114 154 13.5 163 15.4
1.4 dal 2006 al 2011 4 cilindri in linea, Benzina 1368 cm³ 57 Kw (77 Cv) 115 146 15.5 163 16.1
1.4 16V dal 2003 al 2010 4 cilindri in linea, Benzina 1368 cm³ 70 Kw (95 Cv) 128 157 11.5 175 15.2
1.4 16V Start&Stop dal 2010 4 cilindri in linea, Benzina 1368 cm³ 70 Kw (95 Cv) 128 140 11.5 175 16.4
1.4 Easy Power dal 2008 4 cilindri in linea, Benzina/GPL 1368 cm³ 57 Kw (77 Cv) 115 119 13.5 163 13.5
1.3 Multijet 16V 70 dal 2003 al 2010 4 cilindri in linea, Diesel 1248 cm³ 51 Kw (69 Cv) 180 135 15.4 159 19.6
1.3 Multijet 16V 90 dal 2005 al 2010 4 cilindri in linea, Diesel 1248 cm³ 66 Kw (90 Cv) 200 129 12.5 173 20.4
1.3 Multijet 16V DPF Start&Stop dal 2010 4 cilindri in linea, Diesel 1248 cm³ 70 Kw (95 Cv) 200 114 12.5 173 23.3
1.9 Multijet dal 2003 al 2007 4 cilindri in linea, Diesel 1910 cm³ 74 kw (100 Cv) 260 147 11.5 179 18.2
1.6 Multijet 16V dal 2008 4 cilindri in linea, Diesel 1598 cm