lunedì 26 giugno 2017

26 Giugno 1987 - 26 Giugno 2017 In casa Alfa Romeo c'è un compleanno da festeggiare... sono i 30 della 164


L’Alfa Romeo 164 compie 30 anni
L’Alfa Romeo veniva da una lunga tradizione in fatto di berline sportive a trazione posteriore. Per questo,  quando nel 1987 la casa presentò l’Alfa Romeo 164, fu per molti appassionati uno shock nonostante le vetture più piccole del Biscione (Alfasud e 33) avesserò già infranto il tabu tempo prima. Gli anni che precederono il passaggio dell’Alfa Romeo dall’IRI alla Fiat (avvenuto nel 1986) furono molto difficili per la casa milanese, che versava in uno stato di profonda crisi economica. Per contenere i costi di sviluppo del suo nuovo modello si scelse una base condivisa anziché svilupparne una specifica: si trattava della piattaforma Tipo 4 progettata da Fiat, Lancia e Saab per Fiat Croma, Lancia Thema e Saab 9000. Rispetto a queste ultime, però, i tecnici dell’Alfa Romeo apportarono alcune modifiche alla scocca per assecondare le forme più personali della carrozzeria disegnate dalla Pininfarina. Rispetto alle “cugine” cambiava la forma delle portiere e il muso era più basso per migliorare la resistenza dell’auto all’avanzamento: il coefficiente aerodinamico, pari a 0,30, era fra i più bassi dell’epoca e consentiva all’auto di raggiungere velocità molto elevate in rapporto ai cavalli disponibili. L’Alfa Romeo 164 misurava in lunghezza 456 cm, pochi rispetto agli standard delle berline attuali (la Giulia è lunga circa 10 cm in più) ma sufficienti per ottenere un bagagliaio da oltre 500 litri e un abitacolo spazioso.
232 CV PER LA SPORTIVA - Un’altra caratteristica dell’Alfa Romeo 164 erano gli evoluti sistemi elettronici di bordo, a partire dai tre computer per gestire il climatizzatore, la strumentazione e il motore: una rarità per l’epoca. I primi tre motori ordinabili erano il benzina quattro cilindri 2.0 da 148 CV, il sei cilindri 3.0 da 192 CV e il diesel quattro cilindri 2.5 da 117 CV, a cui successivamente si aggiunsero il benzina 2.0 turbo da 211 CV e soprattutto la versione rinnovata del V6 3.0, portato a 232 CV e riservato ai ricchi allestimenti Quadrifoglio Verde e Q4: più sportiveggiante la prima, con la trazione integrale la seconda. Il 2.0 da 148 CV adottava inoltre un sistema per controllare l’alzata delle valvole e migliorare così la risposta del motore alle velocità più basse, tecnologia all’epoca inusuale che sarebbe poi diventata un marchio di fabbrica della Honda. La carrozzeria dell’Alfa Romeo 164 venne aggiornata con un primo restyling nel 1990 e una seconda nel 1993, quando cambiarono i paraurti, lo scudetto anteriore e l’abitacolo, dove fu rivista la strumentazione, la consolle e il mobiletto centrali con relativi pulsanti e comandi. I pannelli porta, anch'essi modificati, avevano nuovi rivestimenti, e fecero il loro esordio gli airbag lato guida e passeggero. La 164 è rimasta in produzione ad Arese fino al 1997 e ha oltrepassato quota 270.000 esemplari costruiti, prima di lasciare il testimone alla 166.
ANCHE DA CORSA - Nel 1988 venne presentata una vettura laboratorio denominata Alfa Romeo 164 Pro Car, che avrebbe dovuto partecipare al campionato Production Car. In realtà questo non si verificò mai, perché la tale campionato venne cancellato, regalando così all’auto un prestigio ancora maggiore rispetto a quello legato alla sua scheda tecnica: la 164 Pro Car somiglia alla 164 solo all’esterno, perché si avvale del telaio tubolare, della trazione posteriore e di una meccanica a motore centrale. I tecnici scelsero per l’occasione un motore V10 da 3.5 litri, studiato inizialmente per le monoposto della Ligier in Formula 1: sviluppava 629 CV e poteva raggiungere i 13.000 giri/minuto, regalando all’auto una velocità massima di circa 340 km/h.

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