lunedì 16 novembre 2020

Lancia Y Coupé

Nel 1994 nasce la Lancia Y, dalla versione 3 porte doveva derivare anche la versione Coupè che per divergenze in casa Fiat con i tecnici Lancia non vedrà mai la luce.... 

mercoledì 27 maggio 2020

Lancia BCDE

Gian Mario Rossignolo  responsabile Lancia nel 1979 doveva pensare ad un'erede dell'Autobianchi A112 ed incaricò Giorgetto Giugiaro di disegnare una nuova vettura più grande e moderna della Autobianchi A112.... Gian Mario Rossignolo diede a Giorgetto Giugiaro l'idea di una piccola vettura di lusso...
La Lancia BCDE non verrà mai prodotta per alcune divergenze trà Gian Mario Rossignolo ed il nuovo responsabile del allora Gruppo Fiat Vittorio Ghidella...  alla fine del 1979 Gian Mario Rossignolo presenta le dimissioni, lasciando ad Umberto Agnelli il progetto della Lancia BCDE.... Umberto Agnelli gira il progetto a Vittorio Ghidella che in quel periodo stava lavorando con Giampaolo Boano per l'erede della Fiat 127.... Il Progetto Lancia BCDE viene modificato in alcuni particolari, lasciando in tatto il design della vettura.... Gli interni verranno modificati nei materiali ma non nel design.... i materiali della Fiat Uno del 1983 saranno più economici di quelli usati per Lancia BCDE del 1979.... Dalla Lancia BCDE del 1979 nasce la Fiat Uno del 1983....

domenica 2 febbraio 2020

Alfa Romeo 164 la Nascita

La 164 è nata in seno all'Alfa Romeo dalla Pinifarina, che aveva già firmato altri progetti per diverse case automobilistiche.
Un cammino lungo, il cui seme è stato piantato nell’ottobre del 1981 con i disegni partiti dai primi figurini che Enrico Fumia (allora designer per la Pinifarina) aveva prodotto a casa sua e che seguivano i due progetti “154” e “156”.
Il primo era quello che doveva sostituire la Giulietta, il secondo la Alfetta (leggi la sua storia). Entrambi prevedevano l’adozione della trazione posteriore su di un pianale Alfa Romeo.
Il progetto “154” sembrava così innovativo che Alfa aveva deciso di abortire il “156” per concentrare tutti gli sforzi sul primo, rinominandolo “164”. Era il Novembre 1982. Per questo progetto l’Alfa, in forte crisi economica, decise di acquistare il pianale Tipo 4 da Fiat, lo stesso di Lancia Thema, Fiat Croma e Saab 9000, oltre al sistema di sospensioni proveniente dalla Lancia Beta.
Era stata quindi l’Alfa a scegliere la Trazione Anteriore non Fiat come tutti credono.... Un peccato di famiglia che non stravolse troppo Fumia il quale dette il via al progetto “164” dopo la definitiva approvazione da parte del presidente Alfa Romeo Ettore Massacesi, il 29 Settembre 1983.
Il motore trasversale della 164
I caratteristici fanali posteriori della Alfa Romeo 164 sono un tratto distintivo di design. 
La realizzazione della Alfa Romeo 164 in casa Pinifarina fu caratterizzata da un rapporto spesso conflittuale con il progettista Fumia: diverse furono le correzioni in fase di progettazione a causa di soluzioni stilistiche ritenute troppo innovative per l’epoca.
Uno stile così impattante che rese la 164 riconoscibile ed apprezzata soprattutto al di fuori della sfera degli alfisti.
In effetti il motore sistemato trasversalmente come le comuni Fiat non apparteneva alla famiglia Alfa. Così come il blocco cambio-differenziale sotto il cofano che riconduceva alle prime Fiat a trazione anteriore. Inevitabilmente il pensiero che nasceva aprendo il cofano della 164 conduceva a soluzioni economiche, di ripiego. Così comuni e scontate da far quasi dimenticare di essere di fronte ad un’ammiraglia Alfa Romeo. Un peccato mai perdonato dai fedeli del marchio.
Eppure l’esordio, durante la presentazione, aveva generato giudizi lusinghieri da parte del vasto pubblico. Col senno di poi, forse, il merito di Enrico Fumia fu proprio quello di far dimenticare l’anima della Alfa Romeo 164. Soluzioni estetiche innovative, come la fascia posteriore del gruppo ottico delimitante lo “sguscio” intorno alla linea, segno grafico e funzionale che integrava anche le maniglie delle portiere.
Un fattore di stile così importante da diventare poi lo stilema di Marca per i successivi modelli Alfa Romeo 145/146, Alfa Romeo 155, Alfa  Romeo Spider/GTV (916).    Così come il cofano anteriore inglobante lo scudetto, che “scavava” il paraurti anteriore, altra soluzione che dette inizio ad una regola stilistica per molti modello al seguito. Il sapiente dosaggio delle cromature poste solo intorno al logo anteriore e nel perimetro dei vetri contribuì a rendere la Alfa Romeo 164 innovativa, tanto da far invecchiare in un solo colpo la sorella Lancia Thema, oggetto di orgoglio dell’industria automobilistica italiana.
Si cercò di lavorare molto anche dentro l’abitacolo: in tal senso il cruscotto della berlina milanese venne disegnato su linee semplici e quasi austere. Fin troppo scontato fu considerato il disegno del quadro strumenti dagli stessi progettisti per una berlina dalle velleità sportive, così come poco intuitivo l’utilizzo del gruppo di climatizzazione introdotto nel mobiletto centrale con pulsanti uguali ed allineati.
Moquette e tessuti resistenti all’usura caratterizzavano la qualità dei rivestimenti interni oltre ad un comfort acustico ai vertici per i canoni dell’epoca.
Alla guida le doti del bialbero twin-spark di provenienza Alfa Romeo 75 non tradivano affatto le aspettative prestazionali facendo assaporare la filosofia Alfa Romeo. Con i suoi 148 cavalli e un’accelerazione 0-100 Km/h in 9.2 sec, la 164 2.0, modello alla base della gamma, raggiungeva i 210 Km/h. La linea fortemente aerodinamica aiutava il bialbero nella velocità di punta.
Oggi la Alfa Romeo 164 stenta a farsi strada nei ricordi degli Alfisti puri nonostante la lusinghiera accoglienza che ebbe al suo esordio. Sergio Pinifarina, (con Enrico Fumia e Lorenzo Ramacciotti, accanto al modello definitivo nella “sala A" a Cambiano il 17 Giugno del 1983) esclamò: «È la più bella berlina che abbiamo disegnato!». Così bella che Enzo Ferrari ne volle una Rossa per sé.
Nata in Casa Alfa Romeo, presentata dietro la nuova proprietà Fiat, la 164 rimane il modello del pregiudizio. Un modello quindi non indifferente alle critiche e ai giudizi che funge da spartiacque tra chi dice si e chi dice no. Molto più della Alfasud che abbandonò il bialbero, e oggi viene accettata nel panorama delle Alfa d’epoca. Molto più della Alfa Romeo 155 nonostante i successi sportivi nella categoria “Gran Turismo”. Molto più dei modelli Alfa Romeo 145/146 ritenuti cloni della Fiat Tipo.
E chissà, adesso che Alfa Romeo tornata alla tradizionale Trazione Posteriore, se il futuro riserverà alla Alfa Romeo 164 il cammino della gloria nella storicità del marchio o se verrà definitivamente gettata all’angolo e ricordata solo come un “errore di percorso”. Chi vivrà vedrà cantava Rino Gaetano.
Francamente fu un bel passo avanti per l'immagine della ormai defunta anni 80 del marchio Alfa Romeo e passare da Alfa Romeo 6 ad Alfa Romeo 164. E il successo sul mercato lo dimostro'.
Mai un'ammiraglia superiore nella storia alfa aveva venduto cosi bene.... (Riassunto By FCA Alfa Romeo - Passione Pura)

martedì 29 maggio 2018

Ferrari Suv per sfidare Lamborghini Urus


Nel corso del Salone dell’auto di Ginevra 2018, Sergio Marchionne ha confermato l’arrivo del primo SUV targato Ferrari tramite una conferenza stampa. Secondo i soliti ben informati, il primo Sport Utility Vehicle di Maranello dovrebbe portare le vendite complessive dello storico brand a circa 10.000 unità l’anno entro il 2022.
Naturalmente, questa mossa, attuata dal numero uno del cavallino rampante, porterebbe un incremento notevole della produzione rispetto a quanto avviene oggi. Durante la stessa intervista, l’amministratore delegato attuale di Fiat Chrysler Automobiles ha confermato, infatti, che molto probabilmente la produzione del SUV porterà l’assunzione di altro personale nello stabilimento di Maranello in modo da incrementare la capacità produttiva del sito.
Ferrari: la produzione del primo SUV di Maranello porterebbe a nuove assunzioni
Sfortunatamente, Sergio Marchionne non ha voluto rivelare maggiori informazioni su quelle che saranno le future assunzioni e ha detto di rinviare il tutto a settembre quando verrà annunciato il nuovo piano industriale di Ferrari.
Molto probabilmente, però, verranno assunti nuovi ingegneri, operai e tecnici. Anche se si tratterà del primo SUV di Maranello, comunque la nuova vettura rispetterà la storia e la tradizione dello storico brand modenese. Il CEO di FCA è sicuro che i tecnici del cavallino rampante riusciranno a realizzare un veicolo che non metterà in imbarazzo le altre Supercar della gamma di Maranello.
Nel corso della stessa intervista, Marchionne ha parlato anche delle minacce lanciate da Donald Trump, presidente americano, di introdurre dei dazi sulle importazioni che costerebbero a Ferrari circa 200 milioni di euro l’anno. Vi ricordiamo, infine, che il Ferrari Utility Vehicle sarà una vettura ibrida, la prima progettata dalla casa di Maranello. Il Suv Ferrari sarà la conoscente diretta della Lamborghini Urus.

mercoledì 2 maggio 2018

Colgate-Palmolive


Colgate-Palmolive Company
Colgate-Palmolive Building 300 Park Avenue
Sede Colgate-Palmolive a Midtown Manhattan, New York
Stato Stati Uniti Stati Uniti
Forma societaria public company
Borse valori NYSE: CL
ISIN US1941621039
Fondazione 1953
Fondata da William Colgate
Sede principale New York
Persone chiave Ian Cook, AD
Settore prodotti per l'igiene orale e l'igiene personale, detergenti.
Fatturato 17,420 miliardi $  (2013)
Utile netto 2,241 miliardi $ (2013)
Dipendenti 37,400 (2014)
Slogan «World of care»
Sito web
www.colgatepalmolive.com/
Colgate-Palmolive Company (NYSE: CL) è una multinazionale statunitense che si occupa della produzione e della distribuzione di prodotti per la cura del corpo (saponi, doccia schiuma, shampoo, deodoranti, schiume da barba), per la pulizia della casa (detergenti liquidi, ammorbidenti, detersivi) e per l'igiene orale (dentifrici, collutori, spazzolini). Appartiene alla Colgate il brand "Hill's" che commercializza prodotti veterinari.
Recentemente Colgate ha acquistato la "Gaba Enterprises".
Storia:
Nel 1806 William Colgate aprì uno stabilimento per la produzione di amido, sapone e candele presso la Dutch Street a New York, chiamando l'azienda "William Colgate & Company". Nel 1840 la compagnia cominciò a vendere sapone in barre dal peso uniforme. Nel 1857 William Colgate morì e l'azienda venne riorganizzato con il nome di "Colgate & Company" sotto l'amministrazione di Samuel Colgate figlio di William.
Una pubblicità dei prodotti Palmolive su un giornale femminile degli anni venti
Nel 1872 Colgate lanciò sul mercato il Cashmere Bouquet, un sapone profumato. Nel 1873 la compagnia ha introdotto il primo dentifricio in pasta, un dentifricio in pasta aromatica venduto in vasetti. Il primo dentifricio in pasta in tubi fu commercializzato nel 1908.
Negli Stati Uniti occidentali, la B.J. Johnson Company stava producendo un sapone dall'olio della palma e dall'olio di oliva. Il sapone era tanto popolare che la compagnia cambiò nome in Palmolive, fusione di palm e olive, ossia appunto le due materie prime contenute nel sapone.
Una compagnia del Kansas che produceva saponi chiamata Peet Brothers si unì alla Palmolive per trasformarsi in Palmolive-Peet. Nel 1928 Palmolive-Peet si è fusa con la Colgate Company per divenire la "Colgate-Palmolive-Peet Company". Successivamente, nel 1953 "Peet" è stato eliminato dal nome della compagnia che quindi diviene Colgate-Palmolive Company.
All'epoca delle prime trasmissioni televisive, la Colgate-Palmolive competeva con la Procter & Gamble come sponsor per le soap opera. Anche se l'azienda ha patrocinato molte trasmissioni del genere, divenne famosa per aver sponsorizzato la serie The Doctors. Henry Lesch del George fu il presidente, CEO e Chairman of the board di Colgate-Palmolive negli anni sessanta e negli anni settanta.
Grazie alla popolarità del dentifricio Colgate nelle Filippine, il termine "Colgate" è divenuto sinonimo di dentifricio. Questo è vero anche in molte altre parti del mondo. In India la gente spesso nei negozi domanda un dentifricio chiedendo: "Mi dia un colgate della marca XYZ".
Nonostante il nome Colgate della ditta corrisponda al cognome del suo fondatore (che è britannico, e quindi andrebbe letto in inglese), in Italia è più comune la pronuncia "Col-ga-te", che viene riportata in questa versione anche nelle campagne pubblicitarie televisive.
Nel 2006 Colgate-Palmolive ha acquisito la Tom's of Maine, un leader nella produzione di dentifricio in pasta naturale, per circa 100 milioni di dollari. Tom's of Maine è stato fondato da Tom Chappell nel 1970. Questo annuncio ha ricevuto sia elogi che critiche, con molti che si chiedono perché un'azienda con "una politica di nessuna prova sugli animali" si venderebbe ad un'azienda che fa talvolta test sugli animali.
Nel 2011 Colgate-Palmolive ha rilevato il brand Sanex da Unilever. L'acquisizione è stata confermata dalla Commissione Europea in giugno.
Stabilimenti produttivi Europei
Siti maggiori:
Italia: Anzio, stabilimento costruito nel 1957. Centro per la produzione dei prodotti per la cura del corpo.
Francia: Compiegne, stabilimento costruito nel 1954. Centro per la produzione dei prodotti per la casa.
Polonia: Świdnica, stabilimento costruito nel 2007. Nuovo centro per la produzione dei dentifrici.
Siti minori:
Francia: Rillieux
Grecia: Atene
Polonia: Halinów
Svizzera: Therwil
Germania: Lörrach

lunedì 25 settembre 2017

Partenope

Tanti anni fa' nasceva una sirena, una regina di nome Partenope, da questa Sirena prese vita una Città che con il tempo e diventata la più bella del mondo, questa città ora si chiama Napoli... I suoi abitanti detti Partenopei o Napoletani sono molto generosi, hanno un cuore d'oro, non si arrendono mai, proprio come la loro madre Partenope, Napoli e Poesia, Musica, Parole, Speranza,  basta ascoltare il silenzio del mare per capire quando il cuore e pronto ad amare chi non ama il sole che illumina la via dell'anima, Napoli fa crescere più di quando s'immagina un volo di un Gabbiano...
Una pioggia aiuta un prato a far crescere fiori bellissimi, Rose che nascono dal profondo del Terreno,  Napoli e passione per chi in una poesia esprime un pensiero pieno d'Amore.... (By Peppe Ciotola)

venerdì 22 settembre 2017

Alfa Romeo 147 la Bellezza Sportiva

L'Alfa Romeo 147 nasce nello Stabilimento Gian Battista Vigo a Pomigliano D'Arco (Na) nel 2000 dal Progetto 937 sulla piattaforma Compact 2 del gruppo Fiat (FCA), su questa piattaforma prima della 147 nascono Fiat Bravo/a - Fiat Marea Berlina e Wekeend - Alfa Romeo 156 Berlina e SportWagon... la 147 fin da subito e stata vista più blasonata in confronto alle sue progenitrici 145/146 che va a sostituire.... nel 2001 alla Alfa Romeo 147 viene assegnato il titolo di "Car of the Year 2001" uno dei più importanti titoli che un auto potesse ricevere, le rivali erano,
Audi A3
BMW Serie 1
Honda Civic
Lancia Delta
Volkswagen Golf
Volvo C30.                                            Le concorrenti più dirette per stile e blasone erano la Audi A3 e la Bmw serie 1,        la Sorella Lancia Delta con la 147 condivideva solo gran parte meccanica.... la 147 nel 2004 subisce un Restyling che  s'incentra sull'anteriore, nel posteriore cambia il portellone con fanali allungati e cambia il paraurti, ora più classico... il Design della Alfa Romeo 147 e firmato da Walter de silva e Wolfgang Egger che in quel periodo lavoravano per il centro stile Alfa Romeo... L'Alfa Romeo 147 viene sostituita nel 2010 dalla Alfa Romeo Giulietta che della 147 non ereditiera niente... per la Giulietta viene scelto di partire da zero.... (By Alfa Romeo -Passione Pura)

giovedì 21 settembre 2017

Innocenti

Stato : Italia
Fondazione 1933 a Milano
Fondata da Ferdinando Innocenti
Chiusura settore scooter (autonomia societaria) 1971, produzione auto a Milano 1993, utilizzo marchio 1997, settore meccanico tuttora operante come spin off.
Sede principale Milano
Gruppo British Leyland, poi De Tomaso, infine FIAT (FCA) (FiaChryslerAutomobiles)
Settore Metalmeccanica
Prodotti
Componenti meccaniche
Scooter
Automobili
La Innocenti è una delle più note aziende meccaniche italiane, fondata a Milano dall'imprenditore toscano Ferdinando Innocenti nel 1933.
Storia dell'azienda
Gli inizi :
Fernandino Innocenti, ex fabbro originario di Pescia, in provincia di Pistoia, fin da giovanissimo fondò imprese che portavano il suo nome. Dal piccolo commercio, passò poi alle costruzioni meccaniche, con il brevetto del Tubo Innocenti, ovvero gli snodi da impalcature che ancor oggi vengono comunemente utilizzati.
I successi dell'Innocenti si concentrarono negli anni di maggior splendore nella Lambretta, grande concorrente dello scooter di maggior successo dell'epoca, la Vespa, e nella produzione automobilistica con la grande famiglia delle Mini.
Le attività di produzione erano concentrate sin dal 1933 nello stabilimento di Lambrate, quartiere della periferia est di Milano. Esistevano filiali in varie parti del mondo, e persino una sorta di joint venture siderurgica in Sud America (Siderurgica del Orinoco, S.A.).
Costituita la ditta nei tre rami principali, fino agli anni settanta ricordiamo le attività nella meccanica (costruzioni di presse e sistemi di produzione), nella fabbricazione di motocicli (la Lambretta che, nelle sue varie evoluzioni, dalla classica Lambretta al Lambro al moderno Lui, negli anni sessanta con la Vespa motorizzò l'Italia) e di automobili, principalmente su licenza della British Motor Corporation.
Alla morte di Ferdinando Innocenti, nel 1966, l'azienda passa di mano al figlio ing. Luigi, che di lì a poco, all'inizio degli anni settanta separa le tre divisioni e vende la meccanica alla Santeustachio dell'IRI (formerà la INNSE Innocenti Santeustachio di Lambrate).
La produzione delle Lambrette, che fino a quel momento aveva riscosso un notevole successo in patria, viene spostata dapprima in Spagna e poi in India, e la gestione demandata al governo Indiano tramite uno stabilimento di Stato (la SIL - Scooters of India Limited, con sede a Lucknow, detiene tuttora i diritti sul marchio "Lambretta" pur avendone cessato la produzione da tempo).
Le prime auto:
La prima autovettura Innocenti: l'edizione montata in Italia dell'inglese Austin A40, presentata ufficialmente il 21 ottobre del 1960
Travagliata fu la sua storia nel settore dell'auto. L'Innocenti si affaccia timidamente all'inizio degli anni '60 nel settore tradizionalmente dominato in Italia da FIAT, e da produttori medio grandi e con marchi conosciuti quali: Lancia e Alfa Romeo (allora indipendenti).
L'attività inizia nell'autunno del 1960 con il montaggio dell'Innocenti A40, ossia l'Austin A40 inglese assemblata su licenza in Italia con carrozzerie stampate a Milano. La prima presentazione "ufficiale" in Italia della A40 reca la data del 21 ottobre 1960. L'avventura prosegue con lo stesso schema con la lussuosa berlina 4 porte IM3 la J4 e la I5, varianti più economiche della prima, che conoscono un discreto successo di mercato. La prima macchina di idea lambratese è la Innocenti 950 Spider, una piccola cabrio di impronta sportiva caratterizzata da una carrozzeria progettata in Italia, dalla Ghia, costruita a Lambrate e montata su organi meccanici inglesi (Austin Healey Sprite): questo piccolo e grazioso spider viene presentato, assieme alla berlina A40, al Salone dell'Automobile di Torino nell'autunno 1960. Sarà seguito dalla versione coupé con motore 1.100 prodotta in meno di 1000 esemplari.
Una coupé più grande, con motore Ferrari, una piccola utilitaria che prefigurerà le linee delle ultime Mini e un piccolo veicolo commerciale rimangono solo progetti dei tecnici di Lambrate. A metà anni '60 il boom automobilistico dell'Innocenti coincide proprio con la commercializzazione della Mini (Mini Minor). Fabbricata su licenza della British Motor Corporation, con scocche stampate in Italia e meccanica proveniente dall'Inghilterra, la Mini viene costantemente aggiornata e migliorata, anche rispetto alla versione originale inglese, per l'esigente pubblico italiano (finiture più lussuose), il che porta a farne una vettura trendy, di successo e dalle indiscusse velleità sportive nelle versioni Cooper. Costruita in varie serie e modelli (MK 2, MK 3, TRAVELLER), alcuni peculiari Innocenti, come la versione di prestigio della Mini 1000, la raffinata Mini 1001 del 1972, con particolari interni in vero legno, moquette e particolari esterni cromati, che non trovano corrispondenti nelle versioni inglesi. Montata nei vari anni di produzione con motori di 0.85, 1 ed 1.3 litri rimane in listino fino al 1975.
La Mini Bertone :
La Mini Innocenti di Bertone
Nel contempo la British Leyland rileva completamente il settore auto dell'Innocenti, costituendo a Lambrate il centro di smistamento dei veicoli del gruppo British Leyland diretti in Europa, e facendo nascere il nuovo marchio Leyland Innocenti. Durante questo periodo debuttano la Regent (Austin Allegro montata su licenza in Italia), e la seconda auto pensata autonomamente dalla Innocenti: la Mini 90 o Mini 120 (a seconda delle motorizzazioni). In realtà questa vettura è una evoluzione a 3 porte della Mini classica, monta quasi invariati tutti gli organi della Mini inglese, ma con una carrozzeria completamente rinnovata, personale e moderna, opera del carrozziere – stilista Nuccio Bertone, con il primato dei "5 posti in 3 metri".
Nel 1976 la Leyland inglese, in grave crisi, decide di dismettere lo stabilimento di Lambrate. Dopo vertenze, trattative e scontri tra le maestranze, il Governo e i sindacati, è Alejandro De Tomaso, insieme alla GEPI, a rilevare stabilimenti e marchio. Con De Tomaso vengono rimesse subito in produzione le Mini di Bertone, dapprima con la vecchia tecnologia inglese, nelle versioni 90, 120 e De Tomaso (120 con caratterizzazione sportiva), poi ampliando la gamma di 90 e 120 con livelli di finitura diversificati (base, L, SL).
Nel 1980 arriva la Mille, primo restyling della Mini Bertone e prima utilitaria italiana con gli alzacristalli elettrici di serie.
A partire dal 1982, si procede ad un ulteriore lieve ritocco estetico delle Mini Bertone, cui corrisponde un sostanziale rinnovamento del sottopelle. Motori, cambi e sospensioni (i vecchi organi di fornitura inglese) vengono rinnovati con moderni motori e cambi a 5 marce forniti dalla Daihatsu giapponese e sospensioni completamente italiane (di ispirazione Fiat 127). Molto caratteristici i nuovi motori a tre cilindri che accompagnano, da qui al 1993 le piccole Innocenti, affiancati, per un breve periodo, anche da un tecnologico e scattante 617 cm³ due cilindri per la "650", che è stata la prima utilitaria del segmento A con cambio a cinque velocità. Nasce così la 3 Cilindri, poi rinominata MINITRE, in diverse versioni ed allestimenti e perfino, nel 1986, la versione più lunga e spaziosa "990" di cui fu anche prevista una versione a 4 porte, mai entrata in produzione. Memorabili le versioni Matic, con cambio automatico, la Turbo De Tomaso, con uno scattante motore sovralimentato da un litro, e la versione della 990 SE, unica nel panorama delle utilitarie del 1986, con l'aria condizionata (derivata dall'impianto "Autoclima" montato sulla Maserati Biturbo).
Nel 1988 e fino a quasi tutto il 1989, ad una nuova versione della Mini, la neonata Innocenti 500, va il merito (avendo riscosso un discreto successo commerciale) di aver portato in attivo i bilanci della casa milanese. Disponibile in due livelli di allestimento L ed LS, ha un nuovo motore Daihatsu di 548 cm³, tre cilindri e cinque marce senza contoalberi di bilanciamento, scattante ed economico.
Nel 1990, in forte crisi per le perdite legate al marchio Maserati, De Tomaso inizia a passare quote dell'Innocenti e poi di Maserati a FIAT, che ne diviene ben presto proprietaria di entrambe le case al 100%. All'atto della transizione verso la Fiat nascono varie versioni speciali della Mini, ora rinominata Small 500 e Small 990. In particolare, la 990 può essere disponibile con interni in prestigioso velluto spigato Missoni oltre che con il tetto apribile, e la Small 500 con carrozzeria nera e vivace tappezzeria color Arancio.
Il canto del cigno per la Mini Innocenti sono le versioni catalizzate delle sopracitate Small, insieme a un'ulteriore versione speciale numerata (con portachiavi in argento e pergamena) la Innocenti Small 500 SE (su carrozzeria 990), con la quale si chiuse definitivamente la produzione della piccola utilitaria milanese.
La fine e le sedi storiche:
Contemporaneamente all'uscita di scena della Mini Bertone nel 1993, viene chiuso definitivamente lo stabilimento Innocenti di Lambrate, che si era occupato in parte dal 1991 del montaggio di alcuni esemplari della Fiat Panda.
Dal 1993 e fino al 1997 il marchio Innocenti sopravvive solamente per la commercializzazione di veicoli di origine Fiat - Piaggio fabbricati all'estero e rimarcati Innocenti: Innocenti Koral, anche cabriolet, fabbricate in Serbia, Innocenti Mille ed Innocenti Elba fabbricate in Brasile, Innocenti Mille Clip fabbricate in Polonia e le versioni passeggeri del Piaggio Porter, 4 e 6 posti, denominato con il nome di Innocenti Porter.
Gli stabilimenti Innocenti di Lambrate sono stati in gran parte abbattuti, e sull'area è ora in costruzione un nuovo quartiere residenziale. È sopravvissuta la palazzina uffici della Innocenti Commerciale di via Pitteri - trasformata in residenza sanitaria assistenziale per anziani, oltre alla palazzina uffici ex Centro Studi di Via Rubattino, utilizzato come magazzino. Resiste anche - unico dell'area produttiva - il cosiddetto "Palazzo di Cristallo". Questi edifici, particolari per design e storia, sono al centro di una controversia fra fautori della demolizione per nuovi appalti, e chi vorrebbe preservare almeno la parte più importante della memoria industriale, per non ripetere l'errore compiuto col Portello, nel caso Alfa Romeo.
Dal 1980, con De Tomaso, nell'impianto lambratese furono anche prodotti i modelli "Quattroporte" e tutta la serie "Biturbo" della Maserati, e in joint venture perfino delle vetture Chrysler, "firmate" con il tridente per il mercato nordamericano come la Chrysler Turbo Convertible. Vi furono anche assemblate parti meccaniche Moto Guzzi.
Il marchio ai giorni nostri:
Dal 1997, con l'uscita di scena di tutti i modelli della gamma, il marchio - oggi di proprietà del Gruppo FCA - non è più stato utilizzato.
Le prime voci circa una sua "rinascita" avvengono nel 2008, a distanza di oltre dieci anni di silenzio, nel corso di un congresso svoltosi a Torino, durante il quale Sergio Marchionne espresse l'intenzione del Lingotto di realizzare una vettura low cost, sulla falsariga di quanto fatto da Renault con la Logan nel 2005, proposta con il marchio rumeno Dacia, che riscontrò un buon successo di vendite. Pertanto, data la presenza nel Gruppo Fiat dei marchi Autobianchi e Innocenti, da tempo inutilizzati, secondo alcune prime indiscrezioni si ventila l'ipotesi della riesumazione dell'Autobianchi, ma in seguito si propende per Innocenti, marchio improntato negli ultimi anni di esistenza su vetture a basso costo.
Nel 2009, torna in auge la proposta: sul mensile "Cambio - Panoramauto" escono i primi bozzetti di un'auto che viene presentata con il codice di progetto "326" e designata quale erede della Fiat Palio che, al momento del lancio (anno 1996), fino all'ultimo la dirigenza era indecisa se lanciare proprio con il marchio Innocenti come sostituta, a sua volta, della Fiat Uno/Innocenti Mille, per poi invece virare sul marchio Fiat, più conosciuto oltreconfine. A febbraio 2013 Sergio Marchionne torna a riproporre per l'ultima volta l'idea, ma anche in questa occasione senza ulteriori sviluppi di natura commerciale.

FCA Alfa Romeo - Passione Pura

FCA Alfa Romeo - Passione Pura e una pagina Facebook nata dalla passione per Alfa Romeo, difatti in un primo momento si chiamava Alfa Romeo - Passione Pura per poi chiamarsi FCA Alfa Romeo - Passione Pura.... Questa pagina non si chama FCA Alfa Romeo - Passione Pura perché Alfa Romeo fa parte del Gruppo FCA, ma per il semplice fatto che si parla di tutto ciò che riguarda il mondo FCA... Il marchio principale della pagina resta sempre ed esclusivamente Alfa Romeo. FCA Alfa Romeo - Passione Pura e una pagina creata da un unico Admin "Peppe Ciotola", Questa pagina giorno per giorno acquisisce sempre più Fan per il semplice fatto che l'Admin Peppe Ciotola e una persona seria che pubblica solo notizie veritiere.... FCA Alfa Romeo - Passione Pura i questi 6 anni ha creato un'immagine di passione per il Gruppo FCA, anche per i modelli Americani del Gruppo come Chrysler - Dodge - Jeep - Mopar - SRT - Ram questi 6 marchi sono molto importanti per il Gruppo FCA ed FCA Alfa Romeo - Passione Pura  e contenta di parlarne e pubblicare foto di questi marchi Americani di FCA..... la Pagina e piu' incentrata su Alfa Romeo come potete vedere, non a caso si parla spesso del Biscione Alfa Romeo....