mercoledì 26 ottobre 2016

Il Motore Fire - il Top di tutti i motori


Motore FIRE
Il FIRE (acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, talvolta scritto anche Fire) è un motore 4 tempi, 4 cilindri in linea verticale, distribuzione ad asse a camme in testa a 8 o 16 valvole, disposizione trasversale anteriore, progettato a Torino e prodotto in molti stabilimenti a partire dal 1985 e montato per la prima volta sulla Autobianchi Y10.
Il motore, attraverso numerosi adeguamenti ed evoluzioni, è tuttora in produzione.
Storia:
La prima Auto a montare il motore FIRE e stata l'Autobianchi/Lancia Y10 prima serie.
I motori FIRE furono inizialmente studiati in joint venture con PSA che poi non ne sviluppò la produzione per le difficoltà economiche in cui versava il gruppo francese all'inizio degli anni 80. Fiat decise così di produrre autonomamente il motore FIRE. La nascita del propulsore ha una data ben precisa: 30 marzo 1985. Quel giorno il presidente FIAT Gianni Agnelli e il Presidente della Repubblica Sandro Pertini inaugurarono la terza ala dello stabilimento di Termoli che avrebbe prodotto in Italia quello che sarebbe diventato uno dei più importanti motori della casa torinese. Essi cominciano a rimpiazzare i vecchi motori ad aste e bilancieri Fiat, denominati "serie 100", da metà degli anni ottanta (per la precisione debuttano nel 1985 a bordo della Autobianchi Y10 prima serie, erede della ormai ultraquindicenne A112). Il progetto, il cui design dell'aspetto esteriore sarà curato da Rodolfo Bonetto è rivoluzionario: abbracciando la logica dell'integrazione, il numero di componenti del propulsore è straordinariamente basso, a beneficio della riduzione di peso e della facilità costruttiva. Stefano Iacoponi fu il responsabile della progettazione.
Questo motore a benzina rispetto ai precedenti era più semplice, affidabile, meno costoso e pensato per essere assemblato da impianti automatici; a parità di prestazioni consumava molto meno in quanto ottimizzato in ogni sua parte. Il consumo ridotto fu ottenuto anche grazie al funzionamento "a combustione magra", cioè con eccesso di aria rispetto al carburante. Da specificare un altro vantaggio dei motori FIRE 8v: anche in caso di rottura della cinghia di distribuzione non si riportava nessun danno né alle valvole né al cilindro, perché l'apertura massima delle valvole era minore della distanza dal PMS (punto morto superiore) alla camera di combustione. I primi modelli erano alimentati da carburatore, l'iniezione compare in Italia nel 1989, mentre in Svizzera era già presente sulla Y10 Fire 1000 per via delle normative più restrittive.
Il primo, con cilindrata di 999 cm³, pur mantenendo la stessa potenza del suo predecessore di 903 cm³ (derivato dalla Fiat 127) ne migliorava la coppia motrice, i consumi e la rumorosità. L'adozione dell'albero a camme in testa e l'accensione elettronica riduceva drasticamente gli interventi di manutenzione. Lo spinterogeno calettato direttamente sull'albero a camme ha permesso di eliminare i rinvii a vantaggio di leggerezza, semplicità progettuale e realizzativa, i tempi necessari per assemblare un motore FIRE scesero a 2 ore contro le 4 necessarie per il 903 (suo predecessore). La pompa dell'olio direttamente inserita sull'albero a gomiti seguiva la stessa filosofia dello spinterogeno. Fu montato per la prima volta sulla Autobianchi Y10 e subito dopo sulla Fiat Uno 45 intorno al 1985, successivamente venne prodotto il 769 cm³ che fu montato sulla Panda.
Da sottolineare che il passaggio dal 903 al 999 cm³ ha significato un netto miglioramento a livelli di rendimento del propulsore stesso, ovvero, a parità di potenza sono migliorati tutti gli aspetti ad esso collegati: più coppia, più leggerezza, manutenzione ridotta, ma soprattutto minori consumi.
Nel 1985 Il motore FIRE 1000 (999 cm³) nacque come motore di piccola cilindrata ma con un'elevata potenza: un primo progetto infatti riusciva a erogare circa 80 cavalli, ma fu poi limitato per ridurre notevolmente i consumi e l'usura del motore stesso.
Dal FIRE 1000 derivarono dapprima il 1.108 cm³, poi il 1.242 cm³ in uso (anche attualmente) su svariati modelli Fiat, Lancia e Ford Ka II serie (2008). Il più grande motore aspirato derivato dal FIRE è il 1.368 cm³ in uso su modelli Fiat, Alfa Romeo e Lancia, dal 2009 disponibile anche con sistema di aspirazione Multiair.
Nel 1992 per contribuire a rispettare la normativa antinquinamento Euro 1, le versioni con il carburatore vennero sostituite con le versioni a iniezione single point (SPI), e iniezione multi point (MPI). Poiché il motore FIRE era stato originariamente concepito per funzionare "a combustione magra", l'obbligo del catalizzatore e quindi il conseguente utilizzo del rapporto aria-benzina stechiometrico limitò il rendimento del propulsore, snaturandone il funzionamento. I valori di coppia e potenza subirono così un decremento, mentre il consumo di carburante aumentò. Tuttavia, nel giro di qualche anno, la Fiat mise a punto aggiornamenti via via più efficaci, ripensando il funzionamento del propulsore nell'ottica delle nuove normative. Così il motore FIRE, anche grazie all'efficacia del progetto iniziale, diede vita a nuove versioni sempre più performanti e all'avanguardia.
Nel 1997 su Lancia Y debuttò l'evoluzione chiamata Super-FIRE, motore 1.242 cm³ da 86 cavalli, con testata 16 valvole e due alberi a camme in testa, ed iniezione multi-point semi-sequenziale (SMPI).
Nel 2007, con la presentazione della nuova Fiat Bravo, è stato presentato il FIRE 1.368 cm³ in versione sovralimentata grazie al turbocompressore (T-Jet), montato in seguito su altre vetture del gruppo Fiat, in particolare sulle Fiat Grande Punto e sulle Abarth 500. Il più potente motore FIRE prodotto ha raggiunto la potenza massima di 215 cavalli sotto il cofano della Abarth 500 in versione "695 Assetto Corse Evoluzione". Dal 2014 tale motore è montato sulla Jeep Renegade.
Un'altra caratteristica innovativa del FIRE era l'adozione di cuscinetti a strisciamento al posto delle bronzine, soluzione che riduceva l'attrito di rotolamento migliorando i consumi.
Lista di motori FIRE in ordine di cilindrata:
769 cm³ 8v (dal 1986 al 1992)
999 cm³ 8v (dal 1985 al 1992)
999 cm³ 8v SPI (dal 1987 al 2003)
999 cm³ 16v SMPI (dal 1998, solo in Brasile)
1.108 cm³ 8v (dal 1989 al 1993)
1.108 cm³ 8v SPI (dal 1993 al 2000)
1.108 cm³ 8v SMPI (dal 2001 al 2010 sostituito dal 1242 omologato Euro 5)
1.242 cm³ 8v SPI (dal 1993 al 2000)
1.242 cm³ 8v MPI (dal 1993 al 1999)
1.242 cm³ 8v SMPI (dal 2000, ancora in produzione)
1.242 cm³ 16v SMPI (dal 1997, ancora in produzione)
1.368 cm³ 8v SMPI (dal 2005, ancora in produzione)
1.368 cm³ 16v SMPI (dal 2003, ancora in produzione)
Veicoli motorizzati FIRE in ordine di apparizione:
Autobianchi Y10 (1985) 999-1.108
Fiat Uno (1986) 999-1.108
Fiat Panda (1986) 750-999-1.108
Fiat Tipo (1988) 1.108
Fiat Punto (1993) 1.108-1.242
Fiat Cinquecento (1994) 1.108
Fiat Bravo/Brava (1995) 1.242
Lancia Y (1996) 1.108-1.242
Fiat Palio (1997) 1.242
Fiat Seicento (1998) 1.108
Fiat Punto (1999) 1.242-1.368
Fiat Stilo (2001) 1.242-1.368
Fiat Panda (2003) 1.108-1.242-1.368
Fiat Idea (2003) 1.242-1.368
Lancia Ypsilon (2003) 1.242-1.368
Lancia Musa (2004) 1.368
Fiat Grande Punto (2005) 1.242-1.368
Fiat Bravo (2007) 1.368
Fiat 500 (2007) 1.242-1.368
Lancia Delta (2008) 1.368
Alfa Romeo MiTo (2008) 1.368
Ford Ka (2008) 1.242
Tata Indica Vista (2008) 1.368
Tata Indigo Manza (2009) 1.368
Alfa Romeo Giulietta (2010) 1.368
Lancia New Ypsilon (2010) 1.242
Fiat Punto (2012) 1.242-1.368
Fiat Panda (2012) 1.242
Fiat 500L (2012) 1.368
Jeep Renegade (2014) 1.368
Fiat Tipo (2015) 1.368

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