venerdì 21 ottobre 2016

Volkswagen Italia non risarcisce i clienti Truffati

Insorge l’Unione Nazione Consumatori.
La filiale italiana Volkswagen, per bocca del suo amministratore delegato Massimo Nordio, fa sapere che non intende in alcun modo risarcire o quantomeno concedere dei bonus ai clienti truffati dal dieselgate , al contrario di quanto successo, ad esempio, negli Stati Uniti.
Dieselgate: la Volkswagen risarcisce, ma solo negli USA.”
Tutto era partito da una richiesta dell’Unione Nazione Consumatori, che interpellando Volkswagen Group Italia, aveva proposto un incontro con i vertici della filiale italiana del colosso tedesco per avere delle agevolazioni, tradotte in super valutazioni dell’usato per l’acquisto di una nuova vettura, con finanziamento agevolato, per tutti quei clienti che si sono visti “declassare” in merito alle normative antinquinamento la propria vettura.
Nella nota diffusa dall’Associazione, viene riportata la lettera pervenuta dalla casa di Wolfsburg, qui di seguito.
“riteniamo che, considerata sia la situazione di fatto che di diritto, non sussistano i presupposti per riconoscere richieste risarcitorie in relazione all’acquisto di tali veicoli (motori diesel EA189, ndr.). Gli autoveicoli interessati sono infatti tecnicamente sicuri e possono circolare senza alcuna limitazione e, contrariamente da quanto da voi affermato, non sussiste alcuna svalutazione dell’usato correlata alla problematica inerente le immissioni di NOx, come comprovato anche dagli studi di settore svolti ad oggi e attestanti che gli autoveicoli del Gruppo Volkswagen hanno registrato livelli di perdita di valore addirittura inferiori alla media“. Nordio ha poi ricordato le “iniziative volte ad alleviare ogni possibile disagio” della clientela, “quali il ritiro e la riconsegna a costo zero degli autoveicoli” in occasioni degli interventi ed “il rimborso delle spese di trasporto sostenute in taxi o altro mezzo pubblico per recarsi in officina“. In conclusione: “riteniamo che non vi siano i presupposti per accettare la vostra proposta“.
La risposta, piccata, dell’associazione dei consumatori non si è fatta attendere: “Noi non volevamo nessun indennizzo, ma un semplice gesto di attenzione verso i consumatori che hanno scelto i prodotti della casa automobilistica sulla base della loro reputazione di qualità. Oltretutto la nostra proposta non avrebbe gravato sul bilancio di Volkswagen Italia. Un’occasione mancata”.
Si tratta quindi di uno scandalo che, ad oltre un anno dall’esplosione, continua a lasciare parecchi strascichi. Dall’Europa non sono arrivati grandi segnali di presenza al fianco degli automobilisti truffati, e chissà che l’unica soluzione sia pensarci due volte prima di dare fiducia ad un costruttore che ha truffato milioni di persone.

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