lunedì 30 gennaio 2017

FCA 400 nuovi concessionari negli USA


I piani di espansione di Fiat Chrysler Automobiles negli Stati Uniti prevedono, nel corso dei prossimi anni, la nascita di oltre 400 nuovi concessionari che andranno a potenziare, in modo sostanziale, la rete di vendita del gruppo italo-americano oltreoceano dove sono già 2500 gli showroom attivi. La notizia, riportata da AutoNews, riguarda tutto il gruppo Fiat Chrysler e non fa un riferimento preciso ai marchi ed alle strategie di espansione del gruppo italo-americano.
A conti fatti, quindi, non possiamo valutare con precisione il peso che avrà Alfa Romeo nel processo di espansione di FCA negli USA. Come noto, una delle ragioni che ha spinto il brand italiano a non commercializzazione subito la Giulia oltreoceano, oltre ad una serie di motivazioni tecniche, è legata alla presenza di una rete di vendita e distribuzione ancora insufficiente.
In sostanza, nei prossimi mesi il gruppo FCA dovrà potenziare notevolmente la sua rete di vendita per sostenere al meglio la distribuzione dei nuovi modelli, Giulia e Stelvio, negli Stati Uniti. Il numero preciso delle concessionarie che apriranno con marchio Alfa Romeo, che come noto verrà spesso abbinato a Maserati oltreoceano, non è ancora noto.
Stando a quanto riporta la fonte di quest’informazione, sono due gli aspetti che rendono l’aggiunta di 400 nuovi punti vendita di FCA negli USA poco convincente. Da una parte, l’incremento del 15-20% degli showroom potrebbe, infatti, creare una concorrenza interna eccessiva che potrebbe portare al fallimento di alcuni concessionari e, quindi, ad una futura riduzione dei punti vendita.
Un altro aspetto da valutare è legato alle tempistiche dietro questo potenziamento della rete di vendita. Secondo alcune fonti, infatti, l’ampliamento del numero di concessionari arriverebbe un po’ in ritardo rispetto alle richieste del mercato USA che, dopo alcuni anni di forte crescita, potrebbe tornare a registrare una leggera flessione nell’immediato futuro.
Staremo a vedere nel corso dei prossimi mesi come evolveranno le cose. Sarà interessante, inoltre, valutare in che modo si evolverà la rete di vendita di Alfa Romeo. Il marchio italiano, al momento, venderà Giulia e Stelvio negli USA (oltre le 4C) ma in futuro punterà ad espandere ulteriormente la sua gamma con almeno due modelli di segmento E. Un potenziamento della rete di distribuzione è, quindi, fondamentale.

Alfa Romeo 156

Il progetto dell'Alfa 156 risale al 1993, quando l'Alfa Romeo iniziò a pensare alla sostituta dell'Alfa 155, che doveva essere capace di esprimere tutto lo spirito Alfa Romeo e la sua tradizione dal cuore sportivo e dalla linea italiana.
Il nome in codice era "progetto 932", ma per gli uomini del Centro Stile di Arese fu subito Giulietta. Un nome evocativo e romantico che rispecchia l'atmosfera di grande passione per il marchio, che all'Alfa Romeo, forse più che in ogni altro centro creativo al mondo,
è una presenza quasi palpabile. Anche se poi la scelta è caduta sull'identificare la nuova
vettura con il numero 156 per esigenze di coerenza con il resto della gamma, l'appellativo Giulietta è il simbolo della volontà di ritornare alle origini per fare una "vera" Alfa Romeo.
Erano tre i disegni candidati. Uno da Pininfarina, uno da Italdesign ed uno del Centro Stile Alfa Romeo (condotta da Walter de' Silva). L'idea era quella di dare alla 156 la personalità che la
155 non aveva. Il disegno del Centro Stile di Arese ricordava tre storiche Alfa Romeo: la 1900, la Giulietta e la Giulia. "La 156 ha per noi un'importanza fondamentale, perché ci ha dato la possibilità di riaffermare
la tradizione che conoscevamo, di far emergere la grande cultura di prodotto che c'era all'Alfa Romeo, ma senza presunzioni, lo avevamo già annunciato con la concept car Nuvola, che era una sorta di manifesto, una dichiarazione di intenti e di tendenze"
disse Walter de' Silva, direttore del Centro Stile di Arese.
Quello della 156 si trattava di un progetto che si poneva su alti livelli produttivi:
110.000/115.000 unità l'anno destinate ai mercati di 48 paesi. A quel tempo l'Alfa Romeo era
in una situazione economica molto difficile, anche perchè si stava pensando alla sostituta della 164, la 166, che venne poi lanciata circa un anno dopo la 156, quando questa aveva già raggiunto un ottimo numero di vendite.
Fu il 9 ottobre 1997 quando l’Alfa Romeo iniziò una brillante riscossa, presentando alla stampa internazionale, a Lisbona, l'Alfa 156, con la quale si riappropria per intero della propria
tradizione e insieme del posto che gli compete nel ristretto cerchio dei costruttori di vetture sportive di prestigio.
Poco più di un mese dopo, il 27 novembre 1997, 56 giornalisti di 21 paesi europei elessero la
156 Auto dell'Anno 1998. Il premio più prestigioso della stampa automobilistica internazionale (premio al quale si aggiungeranno, in seguito, altri 35 riconoscimenti). La 156 è una vettura dall'impostazione assolutamente originale. La sua linea è forte e
muscolare, decisamente piantata sulla strada. Materiali speciali, come magnesio e leghe in alluminio, motori potenti e prestazionali, un sistema di sospensioni evolute, grande sicurezza attiva e passiva. Moltissimi sono i richiami ad elementi stilistici delle Alfa del passato come il frontale, caratterizzato da una sezione mediana del cofano fortemente angolata, culmina con
lo scudetto dell’Alfa, di grandi dimensioni ed annegato nel paraurti. Questo particolare ha determinato lo spostamento della targa sul lato Sinistro del frontale. Le maniglie delle porte anteriori in alluminio, la scelta di disporre le maniglie della porte posteriori non sulla fiancata
ma sul montante, che oltre a pulire la linea, conferiscono al modello un carattere da coupè,
per finire con una coda che ricorda nella convessità del bagagliaio quella della mitica Tz.
L'interno è un tripudio di richiami al passato, con gli strumenti a fondo grigio come la vecchia berlina 2000, i due grandi strumenti davanti al pilota e i tre piccoli sulla consolle centrale
orientati verso il posto guida, nonché il taglio del lunotto, sono chiari elementi di recupero del passato stilistico delle Alfa Giulietta e Alfa 1750.

sabato 28 gennaio 2017

Alfa Romeo Stelvio in vendita da fine Febbraio


Con l‘apertura degli ordini della First Edition, il nuovo SUV Alfa Romeo Stelvio è, finalmente, diventato una realtà del mercato delle quattro ruote. Come già anticipato nei giorni scorsi, la versione First Edition dello Stelvio,  un modello full-optional con motore 2.0 turbo benzina da 280 CV, è disponibile con un prezzo di partenza di 57.500 Euro.
Gran parte dei clienti interessati all’acquisto dello Stelvio sono però in attesa del via delle vendite per tutta la gamma del SUV ed, in particolare, dei modelli con motore turbodiesel che in Europa rappresenteranno il fulcro delle vendite del nuovo modello di casa Alfa Romeo. Secondo gli ultimi rumors, il nuovo Alfa Romeo Stelvio dovrebbe essere pronto per la commercializzazione anche in versione base entro fine febbraio quando si terrà il primo porte aperte dedicato al SUV in tutte le concessionarie italiane del marchio.
Il nuovo Alfa Romeo Stelvio dovrebbe presentarsi sul mercato con un listino prezzi di partenza di circa 38 mila Euro (un prezzo come prevedibile di poco superiore rispetto alla Giulia base che parte da 35.500 Euro). La gamma di motorizzazioni disponibile al lancio comprenderà il 2.2 turbodiesel già visto sulla Giulia che dovrebbe essere declinato in due varianti, una da 180 CV ed una, disponibile anche con trazione integrale, da 210 CV. In listino il SUV sarà disponibile anche in una versione benzina entry level con il 2.0 da 200 CV già visto sulla Giulia
E’ bene sottolineare che, almeno per il momento, Alfa Romeo non ha rilasciato ancora informazioni ufficiali in merito alla gamma dello Stelvio che sul sito ufficiale è disponibile unicamente nella già citata First Edition. Nel corso delle prossime settimane, in ogni caso, dovrebbero arrivare le conferme che attendiamo. C’è da dire, inoltre, che lo Stelvio sarà protagonista al Salone dell’auto di Ginevra di inizio marzo e, quindi, la casa italiana potrebbe decidere di aprire gli ordini della gamma completa del suo SUV soltanto dopo la fiera elvetica al fine di sfruttare al massimo la vetrina di Ginevra.
A prescindere da quando inizieranno le vendite del SUV e da quale sarà l’effettivo listino prezzi (la fascia di prezzo è oramai nota, mancano solo i dettagli), lo Stelvio rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita di Alfa Romeo, in Europa ed in Nord America. In un mercato in cui i SUV giocano un ruolo da protagonisti assoluti ed in cui il settore premium diventa sempre più significativo, Alfa Romeo, dopo il successo della Giulia, ha tutte le possibilità di continuare al meglio il suo programma di crescita su scala internazionale.

mercoledì 18 gennaio 2017

FCA: Fiat Panda - la Regina della Dakar 2017

Può una Fiat Panda diventare la regina di una delle corse più massacranti al mondo? Sì se parliamo della PanDakar che ha partecipato alla difficilissima Dakar 2017, uno dei raid in cui già la sola partecipazione è di una difficoltà assoluta. Nello specifico “per la prima volta nella storia della Dakar, la prima auto italiana, la prima vettura Fiat, la prima utilitaria derivata dalla serie ha tagliato il traguardo finale del raid per eccellenza”: un risultato davvero incredibile per la vettura che è sempre stata simbolo di estrema comodità e praticità in città.
Sebbene l’edizione 2017 della Dakar sia stata aggravata dalla presenza del maltempo in buon parte delle tappe, la Panda allestita per la Dakar ha concluso con successo tutte le tappe della manifestazione che si è svolta tra Argentina, Bolivia e Paraguay. Il risultato riceve ancor più valore visto che dei 93 equipaggi iniziali soltanto 53 hanno concluso la gara: tra questi proprio l’equipaggio del team Orobica Raid che ha condotto la PanDakar ad una degna conclusione della competizione. L’erioina della Dakar 2017 è stata dunque la PanDakar, una vettura strettamente derivata dalla Panda: nello specifico la vettura che ha partecipato alla dura competizione è stata una Fiat Panda 4×4 Cross, dotata di un potente ed efficiente motore 2.0 Multijet da 180 cv completamente di serie, che è stata oggetto soltanto di alcuni piccoli interventi resi necessari per adattare l’utilitaria alle sollecitazioni estreme che la Dakar comporta.
Nel corso della sua avventura la Fiat PanDakar ha attraversato 3 Paesi dell’America Latina, Argentina, Bolivia e Paraguay, e ha percorso un totale di quasi 9.000 km di cui più di 4.000 km di estenuanti prove speciali. In particolare la PanDakar è stata sottoposta ad ogni genere di sollecitazione: 12 tappe totali, 7 prove speciali hanno superato i 400 km, di cui una ha superato i 500 km; per ben 5 giorni e più di 2.200 km vettura ed equipaggio hanno dovuto fronteggiare le problematiche dovute alla carenza di ossigeno dovuta all’altitudine, mai sotto i 3.500 metri. Inoltre, le temperature spesso superiori ai 40°, unite all’estrema variabilità del tempo, hanno contribuito a mettere a durissima prova sia la resistenza meccanica della PanDakar, che quella fisica dell’equipaggio.
Grande merito per l’exploit raggiunto va infatti oltre che alla Fiat PanDakar anche al team Orobica Raid. Il team, nato nel 2008 vanta una lunghissima esperienza nel settore dei rally raid e si compone di personale altamente specializzato in raid di lunga durata proprio come la Dakar. Il team Orobica Raid è stato guidato nella Dakar 2017 da Giulio Verzelletti, pilota con all’attivo 15 Dakar in moto, auto e camion, e Antonio Cabini, che ha partecipato a ben 20 Dakar in moto, auto e camion oltre che da Nicola Montecchio che ha curato con successo l’intero aspetto motoristico, in particolare quello legato alle elevate altitudini raggiunte e percorse durante l’intero raid.

    

giovedì 12 gennaio 2017

FCA accusata di Dieselgate negli USA. Marchionne dice non abbiamo niente in comune con i Tedeschi di Volkswagen


Vi abbiamo parlato qui della notizia dell’ultim’ora, quella che vedrebbe FCA coinvolta in Usa in uno scandalo emissioni denunciato dall’Epa e che arriva alla ribalta dopo quello che ha coinvolto Volkswagen mesi fa.
Secca è arrivata la smentita di Sergio Marchionne che così ha tuonato in conferenza stampa “Non c’è nulla in comune, nessuno in questa società è così stupido da inserire nelle vetture un software illegale“. Inoltre l’Amministratore Delegato dice di aver saputo solo ieri della denuncia e si dice dispiaciuto per il modo ingiusto con cui il caso è stato descritto e raccontato!
L’accusa delle autorità americane a Fca per violazione delle norme sulle emissioni – secondo la rete tv Cnbc – potrebbe costare sanzioni a Fca fino a 4,63 miliardi di dollari. “Fca sopravviverà anche se le dovesse essere comminata una multa di 4,6 miliardi di dollari”. Lo afferma – riporta l’agenzia Bloomberg – l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, sottolineando che probabilmente il Dipartimento di Giustizia americano e l’Agenzia per la protezione ambientale hanno lavorato insieme sul caso. Marchionne si definisce molto arrabbiato. Queste ultime dichiarazioni sono riportate da gazzettadiparma.it
Gli Usa fanno sul serio: Volkswagen rischia 20 miliardi di multa.

mercoledì 11 gennaio 2017

Ancora problemi per Volkswagen. Richiamo di 50.000 vetture per problemi ai Freni


Volkswagen richiamerà 50.000 automobili in Cina per un sospetto problema al sistema frenante. Lo scrive l'Handelsblatt online, aggiungendo che i modelli coinvolti sono il Beetle (il nuovo Maggiolino) e la Golf: rispettivamente 44.718 veicoli Beetle e 4.762 Golf. «Si tratta di un possibile rischio alla sicurezza», scrive il quotidiano economico citando un portavoce della casa automobilistica, «e per questo le auto verranno riparate in officina senza costi aggiuntivi». I richiami inizieranno il 6 febbraio prossimo. Il mercato cinese è di fondamentale importanza per Vw, specie dopo il dieselgate, conclude l'Handelsblatt, ricordando come proprio le vendite in Cina abbiano consentito all'azienda di Wolfsburg di ammortizzare i cali su altri mercati, come gli Usa.