mercoledì 30 novembre 2016

Nino D'Angelo: ho fatto quello che voleva il Cuore


Memorie di Nino D'Angelo : «Mio padre mi voleva ‘scarparo’. Io lasciai il vicolo».
Un vicolo cieco di San Pietro a Patierno. Senza uscita come sembrava all’inizio la vita di un ragazzino magrissimo sotto una cascata di capelli biondi. Anzi un caschetto che diventerà icona popolare. Nino D’Angelo nacque lì, periferia nordorientale di Napoli, e da lì riparte «Io… senza giacca e cravatta», una sorta di memoires in scena dal 2 dicembre al Trianon, in apertura della stagione del teatro di Forcella che finalmente viene restituito alla città. Un D’Angelo al quadrato visto che da agosto è tornato per la seconda volta a dirigere la storica sala.
Ma non dovevate riaprire con «Zappatore», in omaggio a Mario Merola?
«Sì, però non ce l’abbiamo fatta per il decennale della scomparsa. Lo spettacolo sarà in scena dal 4 gennaio con il figlio Francesco. Mario? Figuriamoci, è stato il mio primo maestro. Pensi che mi chiamavano l’erede di Merola. Ma a me questa cosa non è che mi piaceva tanto. Cioè da una parte ero onorato perché anche io ho iniziato con la sceneggiata, dall’altra ebbi un’intuizione: qua se faccio l’erede sarò sempre secondo. E io volevo essere primo, vincere. Così innovai anche la sceneggiata, inserendo oltre a isso essa e ‘o malamente pure temi come la disoccupazione. Erano gli anni delle canzoni di malavita, vere hit che, diciamolo, hanno anticipato il successo di Gomorra. Ma io scelsi di cantare l’amore, una specie di sceneggiata al tempo delle mele. Lo ricorda il film?».
Da «Nu jeans e ‘na maglietta» a «Senza giacca e cravatta». Qual è l’abito di questo nuovo spettacolo?
«Mi vesto di ricordi. Arriva un momento nella vita in cui non devi dimostrare più niente a nessuno: è allora che puoi andare indietro con la memoria. Io lo feci una notte di qualche anno fa. Lucio Dalla mi chiese di accompagnarlo a San Pietro a Patierno, voleva vedere la casa dove sono nato. Arrivammo là e fu un trauma: la casa non c’era più. C’era solo ‘o vico, vicolo ‘o Pizzo Casale che non portava da nessuna parte. Era pieno di calzolai e la massima ambizione per un ragazzino era diventare un grande scarparo. Mio padre quello desiderava per me. Non so come ho fatto, ma le uniche scarpe che ho voluto vedere sono state quelle che mi hanno portato via da là. Oggi invece quel vicolo lo porto fisicamente in scena».
Vedremo un’autobiografia musicale?
«Sì, ma non proprio cronologica: di fronte al vuoto della casa abbattuta, ripesco dalla memorie vecchie foto, gli anni Sessanta, la vita di allora con mia madre e mio padre. Ma parto da un trucco teatrale perché c’è anche drammaturgia. Siamo alla prova generale di uno spettacolo... In scena, oltre al vicolo c’è anche il mio camerino. Come dire: da dove sono partito e dove sono arrivato. Mentre in Nu jeans e na maglietta c’era ancora il caschetto d’oro, qui è il Nino D’angelo di oggi a raccontare. E lo fa attraverso le sue passioni: Viviani, Sergio Bruni e Pino Daniele».
Nino, una doppia vittoria: riaprire il Trianon e farlo con una pièce sua.
«Sì, ma vincere solo per sé che senso ha? Da poco è nato il mio terzo nipote, dirigo il teatro, magari farò una nuova tournée: sono felice, però questo non deve servire solo a me. Il mio successo è una speranza per tutti i giovani che stanno in un vicolo cieco come il mio. L’uscita c’è, pare assurdo, ma sono i sogni».

venerdì 25 novembre 2016

Marchionne: Alfa Romeo a livello delle Tedesche se non migliore


Marchionne: Alfa Romeo ora è pari o meglio delle auto tedesche
"Abbiamo un'architettura tecnologica superiore: mercato USA decisivo per lo Stelvio". A Cassino 1.800 assunzioni nel 2018.
Sergio Marchionne gonfia il petto, Alfa Romeo è in rampa di lancio. Il numero uno di FCA ha parlato durante una visita allo stabilimento di Cassino. Alla domanda se Giulia e Stelvio, le due ultime nate in casa del Biscione sono una scommessa vinta, Marchionne ha risposto: "Abbiamo appena cominciato, vediamo a fine partita. Quando a Cassino gli operai a pieno regime? Dipende da che auto faremo. Di certo questo è lo stabilimento più avanzato per quanto riguarda lo sviluppo della tecnologia nell'ambiente del manifacturing. Partiamo da qui. Se a Cassino faremo ulteriori nuovi investimenti? Sì, ovviamente. Dal 2017 cominceranno le assunzioni degli altri 1.800 addetti previsti".
Il ritorno dell'Alfa: "Qualche anno fa,  dicemmo che dovevamo aspettare il momento opportuno per muoverci in questi segmenti. Così è stato: oggi abbiamo un'architettura tecnologica superiore a qualsiasi altra forma sul mercato. Abbiamo dimostrato di fare auto alla pari o superiori ai tedeschi. FCA è sempre più in crescita. Abbiamo un futuro chiaro con il rilancio di Alfa Romeo e Maserati. Abbiamo indirizzato gli stabilimenti italiani su segmenti che ci interessano".
Lo Stelvio sarà la chiave sul mercato americano. "Per il rilancio di Alfa Romeo gli USA saranno di estrema importanza, perchè i suv rappresentano una grande fetta di quel mercato, oltre due milioni e mezzo di veicoli".
E infine "Il superdollaro più dura è meglio è: i suoi effetti si sentiranno fino a fine 2017, perché abbiamo coperture sul dollaro da smaltire. Aiuterà molto anche Ferrari"

giovedì 24 novembre 2016

Spy Alfa Romeo Giulietta 2019 su Piattaforma Giorgio ( Giulia - Stelvio)


La nuova Alfa Romeo Giulietta 2019, è sicuramente una delle automobili più attese nella nuova gamma di Alfa Romeo. Questa è stata confermata dal piano industriale di Sergio Marchionne, pubblicato negli scorsi mesi. Il suo arrivo avverrà entro il 2021, l’anno considerato come più probabile per la sua presentazione è il 2019, mentre la commercializzazione potrebbe avere inizio nel 2020. Qualcuno però ipotizza anche che negli ultimi mesi viste le buone condizioni in cui versa il mercato europeo, che è quello in cui il modello sarà venduto, vi possa anche essere un anticipo sui tempi ipotizzati poc’anzi.
Le foto spia di quello che potrebbe essere il primo prototipo camuffato della nuova Alfa Romeo Giulietta 2019 è stato pubblicato sul web dal sito Automoto.it, le immagini sono state scattate da un lettore del sito, Marco Cavazzani, che si è accorto  del muletto nelle strade di Milano. Ricordiamo che questo veicolo, secondo quanto rivelato dagli stessi dirigenti del Biscione ed in primis dal numero uno, Reid Bigland, sarà realizzata su una versione accorciata della piattaforma modulare ‘Giorgio’, la stessa utilizzata per Alfa Romeo Giulia e per il Suv Stelvio. Questa dunque sarà una delle poche berline compatte a poter vantare nella sua categoria di riferimento della trazione posteriore.
Nei prossimi mesi si attendono nuove informazioni sulla nuova Alfa Romeo Giulietta 2019.
Ovviamente queste immagini che per il momento dicono ancora ben poco sulla nuova Alfa Romeo Giulietta 2019 stanno suscitando grande attenzione da parte dei numerosi appassionati del Biscione presenti sul web. Del resto tra le tante vetture premium che dagli stabilimenti italiani di Fiat Chrysler Automobiles usciranno nei prossimi anni ad arricchire la gamma dei veicoli di Alfa Romeo, questa è sicuramente una delle più attese in assoluto.
Al momento si sa ancora poco di questo modello, l’unica cosa certa è che si tratterà di un veicolo totalmente diverso da quello presente attualmente sul mercato, che negli scorsi mesi è stato aggiornato con alcuni ritocchi estetici e tecnologici, di cui vi abbiamo abbondantemente parlato. Le differenze maggiori riguarderanno estetica, meccanica e motori. Nei prossimi mesi sicuramente trapeleranno nuove informazioni su questa nuova automobile del Biscione. Non ci resta dunque che aspettare e vedere cosa accadrà.

FCA: 1800 posti di lavoro a Cassino e Alfa Romeo Giulietta a Pomigliano


Oggi giornata importante per Fiat Chrysler Cassino, lo stabilimento in cui vengono prodotte Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Questa mattina il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è venuto in visita allo storico stabilimento che nei prossimi anni assumerà un ruolo sempre più importante nel rilancio della gloriosa casa automobilistica di Arese.
La notizia del giorno però è che il responsabile di FCA per l’Area Emea, Alfredo Altavilla, ha annunciato in presenza del Premier e del numero uno di FCA Sergio Marchionne, che questo stabilimento, grazie alla produzione dei nuovi modelli assumerà altri 1800 operai. Questi andranno ad aggiungersi agli oltre 4300 lavoratori attualmente impiegati nella fabbrica di Piedimonte San Germano.
Fiat Chrysler Cassino: il futuro sembra sorridere.
Insomma, a quanto pare nei prossimi anni non solo la cassa integrazione per Fiat Chrysler Cassino dovrebbe diventare un lontano ricordo, ma addirittura quando la produzione di Alfa Romeo Giulia e Stelvio entrerà a  pieno regime, questo dovrebbe comportare l’ulteriore assunzione di oltre 1800 nuovi lavoratori. Questa notizia rappresenta ovviamente per tutti coloro che vivono in quelle zone, una delle più importanti novità di questi ultimi mesi.
Del resto che su Fiat Chrysler Cassino, Sergio Marchionne e soci puntavano forte lo si era già capito quando in passato lo stabilimento era stato rimesso a nuovo con un ingente investimento, reso necessario dalla necessità di adeguare questo sito produttivo alle nuove esigenze tecnologiche, al fine di garantire la produzione di veicoli di altissimo livello come appunto sono Alfa Romeo Giulia e Stelvio e anche tutti gli altri veicoli della gamma del Biscione che arriveranno nei prossimi anni.
Ecco quali sono i piani di Sergio Marchionne per Fiat Chrysler Cassino.
Tra l’altro da qualche giorno gira voce che Fiat Chrysler Cassino, nelle intenzioni dei dirigenti del gruppo italo americano diretto da Sergio Marchionne possa diventare un polo del lusso in cui verranno realizzate solo vetture di alto livello. Con la nuova generazione di Alfa Romeo Giulietta che potrebbe essere spostata nello stabilimento campano di Pomigliano d’Arco insieme a Fiat Panda e Jeep Compass. Ovviamente al momento si tratta di mere indiscrezioni, quello che è certo è che Cassino si avvia a vivere un periodo da autentica protagonista in quello che rappresenta il rilancio di Alfa Romeo nel mondo dei motori dopo un periodo molto difficile.

mercoledì 23 novembre 2016

FCA: Valorizzare il Made in Italy

MADE IN ITALY - Le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero avranno a disposizione una serie di offerte commerciali speciali elaborate appositamente per loro dal gruppo FCA. Per iniziare si tratta della Fiat 500 Riva, le Maserati in allestimento Ermenegildo Zegna e l’Alfa Romeo Quadrifoglio. La nuova offerta è la prima iniziativa lanciata ieri e rientrante in un protocollo di collaborazione a tre mirante a sostenere e diffondere nel mondo la cultura, lo stile di vita e i prodotti italiani.
ACCORDO AMPIO - L’iniziativa è stata presentata nella sede del ministero degli Esteri alla Farnesina di Roma e fa parte di un programma di promozione del made in Italy previsto da una intesa raggiunta tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, Alfredo Altavilla (nella foto in alto), responsabile della zona Emea (Europa, Medio Oriente e Arica) del gruppo FCA, e Andrea Illy, presidente della Fondazione Altagamma, che riunisce 115 aziende espressione dell’eccellenza produttiva italiana e con i loro prodotti testimonianza dello stile di vita italiano. L’intesa si è concretizzata con due accordi firmati dalle parti e sulla base di cui la rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di cultura si potrà avvalere della collaborazione di Altagamma con le sue imprese associate e della FCA per realizzare iniziative di valorizzazione dello stile italiano.
CHE COSA FARANNO - Secondo gli accordi firmati, l’attività promossa dai vari enti e aziende nel mondo per promuovere il “made in Italy” dovrà dare vita a iniziative sintetizzate dall’intesta stessa. Per esempio eventi di valorizzazione dello stile italiano organizzati dal Ministero e dalla propria rete diplomatico consolare e degli Istituti di cultura, anche in collaborazione con FCA, con Altagamma e con le imprese socie di quest’ultima. Incontri in Italia e all’estero, aperti al pubblico e ai media, su temi legati allo sviluppo e alla cultura d’impresa e ai territori di origine dei prodotti, nonché sulla valenza culturale del “bello e ben fatto” dei prodotti italiani. Ma anche attività di cooperazione tra i centri di ricerca delle Imprese Altagamma e di FCA e gli addetti scientifici del Ministero, partecipazione congiunta a eventi istituzionali all’estero organizzati dalla rete diplomatico consolare e degli Istituti Italiani di cultura ed eventuali altri progetti che le tre parti possano valutare di reciproco interesse nell’ambito di questa collaborazione.

martedì 22 novembre 2016

Abarth 595 - la piccola Supercar


Impressioni di guida:
Compatta, potente e caratterizzata da un assetto da manuale, l’ Abarth 595 Competizione è il paradigma della bella guida sportiva.
abarth 595
Numeri (quasi) da primato
Caratterizzata dal motore 1.4 bialbero T-jet da 180 CV per 132 CV/litro di potenza specifica, l’Abarth 595 Competizione accelera da 0 a 100 km/h in 6”7/10 e raggiunge la velocità massima di 225 km/h. Numeri che, complice il peso di poco superiore ai 1.000 kg, le consentono di “combattere alla grande” contro concorrenti più potenti e di maggiore cilindrata; una su tutte la Mini Cooper S.
Senza dimenticare il sound che rende riconoscibile la 595 Competizione anche da distanza, generato dall’esclusivo impianto di scarico Record Monza con sistema dual mode, nonché quattro terminali spettacolari. E che dire dell’impianto frenante Brembo con pinze anteriori fisse a 4 pistoncini? Un prezioso alleato, quest’ultimo, nelle ripetute staccate al limite in pista dove la compatta dello Scorpione “canta la sua” a molte altre vetture.
Al volante dell’ Abarth 595 Competizione si rimane favorevolmente stupiti dalla spinta forte e costante a tutti i regimi utili, indipendentemente dalla marcia inserita. Qualcosa che ti “incolla” allo schienale del sedile, facendoti pensare a una potenza superiore rispetto a quella reale già di per sé notevolissima. Inutile, però, spingersi oltre i 5.500 giri/min., poiché superato tale regime di potenza massima la verve comincia a calare in modo piuttosto consistente.
E’ un fattore comune a molti motori turbo benzina odierni, non certo “furenti” nella zona rossa del contagiri come al contrario avveniva un tempo. Comunque sia, il T-jet della 595 Competizione è promosso a pieni voti, capace com’è di salire (e scendere) in modo molto rapido di giri, forte di una coppia monstre e caratterizzato da quel magnifico sound che ti porta sovente ad abbassare i finestrini per ascoltarlo al meglio.
Cambio manuale da manuale
L’abbiamo ripetuto più volte; riguardo l’ Abarth 595 Competizione preferiamo nettamente il cambio manuale a 5 marce di serie, rispetto al lento e recalcitrante sequenziale opzionale. Inoltre, il manuale in oggetto ha degli innesti morbidi e precisi e una corsa non esagerata della leva; occorre solamente prestare attenzione nell’inserimento della retromarcia che va effettuato a vettura rigorosamente ferma, pena l’incorrere in sonore “grattate”.         E poi la pedaliera ravvicinata ti consente dei magistrali punta tacco, con tanto di crepitii allo scarico che reclamano la pista.
Divoratrice di curve
L’assetto dell’Abarth 595 Competizione è molto ben realizzato e punta tutte le sue carte sulla sportività e la precisione di guida. La taratura rigida delle sospensioni limita al massimo rollio e beccheggio, consentendo andature molto redditizie in pista dove si può caricare l’anteriore all’ingresso di curva frenando, senza che vi siano scompensi.
Il sottosterzo è inibito dal differenziale autobloccante meccanico Abarth D.A.M. opzionale, il quale nonostante il semplice avantreno McPherson non dà adito a “schiaffi” allo sterzo sotto forte accelerazione. E a proposito di sterzo, è apprezzabile il comando preciso, diretto e dotato del giusto carico quando si seleziona la modalità Sport. Difetti? Nonostante i sedili sportivi Sabelt la posizione di guida rimane un po’ troppo sopraelevata, il che è in antitesi con l’apprezzata teoria di Niki Lauda per la quale le sportive vanno “sentite con il fondoschiena”.

FCA: Sulla Piattaforma Giorgio nascerà un intera famiglia di modelli del Gruppo


Reid Bigland: "Abbiamo tra le mani un vero e proprio gioiello".
Dopo aver dato i natali a Giulia e Stelvio, la piattaforma Giorgio potrebbe essere usata per costruire anche altre vetture di altri marchi all'interno del gruppo FCA. Il pianale Giorgio si è distinto per leggerezza, resistenza e sicurezza.
Dopo aver lanciato la Giulia e la Stelvio, Alfa Romeo si è dichiarata enormemente soddisfatta delle proprie vetture soprattutto per il fatto che entrambe sono state concepite partendo dalla piattaforma Giorgio che i dirigenti del marchio del Biscione non hanno mai mancato di elogiare. Non è un caso che proprio la piattaforma Giorgio abbia consentito ad Alfa Romeo di vincere l’EuroCarBody 2016 grazie ad una particolare attenzione alla progettazione della scocca che si è distinta per leggerezza, resistenza e sicurezza.
Eloquenti al riguardo le parole di Reid Bigland, FCA Executive, che in occasione del Salone di Los Angeles 2016 ha dichiarato: “Alfa Romeo è entusiasta della piattaforma Giorgio e lo è così tanto che spera che possa essere usata anche per altre vetture del gruppo FCA. Non farlo, anzi, sarebbe un vero peccato. Dopotutto modificare il pianale Giorgio sarebbe una concreta possibilità per dar vita ad altri modelli all’interno del gruppo. Abbiamo tra le mani un vero e proprio gioiello in termini di dinamica di guida che potrebbe tranquillamente essere utilizzato su altre vetture diverse da Alfa Romeo”.
Oggettivamente la piattaforma Giorgio potrebbe essere utilizzata, opportunamente modificata a seconda delle esigenze di costruzione, per dar vita a prodotti più economici ma anche più costosi delle stesse Alfa Romeo Giulia e Stelvio e così facendo potrebbe rappresentare una più che valida base di partenza anche, ad esempio, per le future Dodge e Maserati. Dopotutto Alfa Romeo ha speso circa 1 miliardo di euro per progettare il pianale Giorgio e sarebbe davvero un peccato non poterlo utilizzare anche per altre vetture di altri brand facenti capo al gruppo FCA.

domenica 20 novembre 2016

Fiat Punto Rally S2000

Fiat/Abarth:                                                 Anton Alen - Rally Finland 2009 - 2
La Abarth Grande Punto S2000 nel 2009
Descrizione generale
Costruttorebandiera  Abarth
CategoriaIntercontinental Rally Challenge
Produzione2006-2011
Descrizione tecnica
Meccanica
TelaioCarrozzeria berlina a 3 porte e due volumi, con roll-bar integrato
MotoreAspirato 1997 cc
TrasmissioneTrazione integrale, differenziale autobloccante a lamelle, cambio sequenziale Hewland a 6 rapporti con innesti frontali e possibilità di salire di marcia senza lasciare il gas, frizione monodisco metallo-ceramica
Dimensioni e pesi
Lunghezza4030 mm
Larghezza1800 mm
Altezza1440 mm
Passo2510 mm
Peso1150 kg
Altro
PneumaticiMichelin 17-63/17” su asfalto e 16-65/16” su sterrato
Avversarie Peugeot 207 S2000
Ford Fiesta S2000
Skoda Fabia S2000
Risultati sportivi
Debutto2006
PilotiLuca Rossetti
Palmares:
CorseVittoriePoleGiri veloci
75
Campionati piloti1
La Abarth Grande Punto S2000 (nelle stagioni 2006 e 2007 era denominata Fiat Grande Punto S2000), è una autovettura da competizione, basata sulla Abarth Grande Punto, specificatamente progettata per partecipare alle competizioni di rally riservate alle vetture Super 2000, quali l'Intercontinental Rally Challenge (IRC), il Super 2000 World Rally Championship (SWRC), il Campionato del mondo rally vetture di produzione (PWRC) o il Campionato europeo rally.
Storia:
Dalla stagione 2008, la vettura da Fiat Grande Punto S2000 è diventata Abarth Grande Punto S2000, in quanto la Abarth Grande Punto ha cominciato ad essere prodotta in serie, dando quindi alla Abarth la possibilità di rispondere ai regolamenti dei vari campionati direttamente con la Fiat Grande Punto elaborata nei propri stabilimenti e non in quelli della casa madre FIAT.
Palmarès:                                                    2 Campionato italiano rally (Paolo Andreucci nel 2006, Giandomenico Basso nel 2007)
1 Intercontinental Rally Challenge (Giandomenico Basso nel 2006)              4 Campionati europei rally (Giandomenico Basso nel 2006 e 2009, Luca Rossetti nel 2010 e 2011)               1 Campionato spagnolo rally (Miguel Fuster nel 2007).

Ferrari, se non vince in F1 ci gustiamo il Titolo costruttori GT


FESTA FERRARI — In GT titolo costruttori alla Ferrari. Sul secondo e terzo gradino del podio salgono le 488 di Bruni-Calado e Rigon-Bird. La vittoria all'Aston Martin Vantage di Thiim-Sorensen, che conquistano il titolo piloti Pro. La casa di Maranello brinda in GT Am. Titolo piloti a Collard-Perrodo-Aguas sulla 458 di AF Corse ai quali basta un terzo posto per battere la concorrenza dell'Aston Martin di Dalla Lana-Lauda-Lamy principali avversari nella corsa al titolo.


venerdì 18 novembre 2016

I Loghi di FCA Alfa Romeo - Passione Pura

FCA Alfa Romeo - Passione Pura e nata dalla passione per il marchio del Biscione, la pagina FCA Alfa Romeo - Passione Pura racchiude un po' tutto quello che succede nell'ambito del Gruppo FCA, ma esclusivamente per Alfa Romeo.... FCA Alfa Romeo - Passione Pura e stata creata da un'unico Admin, Peppe Ciotola....

Sabato 19 e Domenica 20 potrete ammirare Alfa Romeo Giulia Veloce in tutte le concessionarie Alfa Romeo


Alfa Romeo Giulia Veloce è l’ultima versione della celebre berlina di segmento ‘D’ del Biscione ad essere arrivata sul mercato. Questo modello infatti è stato presentato ufficialmente all’ultima edizione del Salone auto di Parigi che ha avuto inizio lo scorso 1 ottobre. Nei giorni successivi questa variante di Giulia, che rappresenta una via di mezzo tra la top di gamma Quadrifoglio e i modelli base, è diventata ordinabile.
Vi vogliamo segnalare che questo  weekend del 19 e 20 novembre 2016 Alfa Romeo Giulia Veloce sarà protagonista del primo porte aperte a lei dedicato nelle concessionarie italiane del Biscione. Si tratta di un momento importante che rappresenta per molti italiani la prima occasione in assoluto di poter vedere dal vivo un modello che già da prima della sua uscita sul mercato faceva molto parlare di se’.
Alfa Romeo Giulia Veloce: Sabato19 e Domenica 20 Novembre 20016 nelle migliori concessionarie.
Alfa Romeo Giulia Veloce è stata chiamata così perchè nella casa del Biscione di solito questo nome viene riservato alle versioni più sportive. Questa versione molto attesa della berlina del Biscione si caratterizza per alcuni elementi estetici assai raffinati ed eleganti che la differenziano dagli altri modelli presenti in gamma. Basti pensare al paraurti specifico in tinta, ma anche al doppio terminale di scarico o ai cerchi in lega da 19 pollici.
Inedito motore per Giulia Veloce.
Anche all’interno di Alfa Romeo Giulia Veloce troviamo delle novità esclusive come ad esempio i nuovi sedili sportivi in pelle, disponibili in tre diverse colorazioni, questi sono anche riscaldati e dotati di regolazione elettrica. Presente anche un volante sportivo con impugnatura sportiva anch’esso riscaldato. Non possono mancare ovviamente climatizzatore automatico bi-zona, sistema Alfa DNA e sistema infotainment Alfa Connect  da 6,5 pollici. Alfa Romeo Giulia Veloce fa debuttare il nuovo motore 2.2 Turbo Diesel capace di erogare sino a 210 cavalli. Questo è il primo motore diesel ad essere realizzato dal Biscione interamente in alluminio.

Mentre FCA assume, Volkswagen taglia 30mila posti di lavoro


Volkswagen taglia 30mila posti, di cui 23mila in Germania.
Volkswagen taglierà 30mila posti di lavoro entro il 2020. Questa la cura da cavallo predisposta dall'amministratore delegato Matthias Mueller per superare la crisi del dieselgate e rendere più competitivo il marchio Volkswagen. I dettagli del piano, anticipato dal quotidiano Handelsblatt, sono stati annunciati oggi dallo stesso Mueller e da Herbert Diess, numero uno della marca Vw, in una conferenza stampa da Wolfsburg e verranno approvati, sempre oggi, dalla prevista riunione del consiglio di sorveglianza.
La riduzione dell'organico riguarderà soprattutto i siti tedeschi del gruppo, dove lavora quasi metà degli oltre 600mila dipendenti: sono previsti in Germania 23mila tagli sul totale di 30mila. Il cosiddetto “Piano futuro” concordato con i sindacati punta a una riduzione dei costi di 3,7 miliardi l'anno entro il 2020 (di cui 3 miliardi in Germania) e prevede investimenti di 3,5 miliardi nella ristrutturazione dei siti tedeschi. La riduzione dell'organico avverrà - ha precisato Diess - senza licenziamenti ma attraverso prepensionamenti, passaggio al part time dei dipendenti più anziani e mancato rinnovo dei contratti a termine. Volkswagen si è impegnata a non effettuare licenziamenti in Germania fino al 2025, ovvero fino al termine del piano strategico presentato da Mueller nei mesi scorsi. Sono previste riduzioni degli organici anche in Nordamerica, dove è scoppiato il dieselgate oltre un anno fa, in Brasile dove il mercato dell'auto è in profonda crisi e dove il marchio Vw è stato fra i più colpiti (e anche in Argentina).
Di pari passo con i tagli, sono previsti investimenti significativi nella trasformazione del gruppo che punta sull'auto elettrica e digitale; tali investimenti porteranno alla creazione di 9mila nuovi posti di lavoro. Nella tradizione tedesca e di Volkswagen, il piano è stato concordato con i sindacati (che dispongono di dieci posti su venti nel consiglio di sorveglianza) ed è stato oggetto di un duro negoziato fra Diess e Bernd Osterloh, il potente capo del consiglio di fabbrica che ha partecipato poi alla conferenza stampa a fianco dei due manager. “Il piano di ristrutturazione più importante nella storia della marca Volkswagen” ha detto Mueller, il quale ha aggiunto che “il vero lavoro inizia adesso e la realizzazione del piano non sarà facile”.
“Una pillola amara” ha definito il piano Stephan Weil, presidente della Bassa Sassonia, riferendosi ai tagli in Germania che colpiranno soprattutto i 6 stabilimenti nel Land di Wolfsburg. Una pillola addolcita con la conferma di Wolfsburg come sito strategico e polo per gli investimenti nelle vetture elettriche e nella digitalizzazione dell'auto. Proprio la sfida del fututo dell'auto è il punto chiave ma anche il maggior punto di domanda sulla realizzazione del piano. “Il mercato dell'auto è alla vigilia di una profonda trasformazione - ha detto Diess -. Tutti dovranno ristrutturare, ma noi lo facciamo in anticipo”. In realtà Vw si è lanciata sulla strada dell'auto elettrica dopo numerosi concorrenti, e il successo delle vetture a batterie è ancora tutt'altro che assicurato. “Abbiamo bisogno del sostegno della politica” ha detto a questo proposito Osterloh.

FCA Amazon... Accordo per vendere Auto online


Panda e 500 si compreranno online. L'accordo commerciale tra Fca e il colosso dell'e-commerce Amazon è stato presentato oggi a Milano. Rispetto ai tradizionali canali di vendita, le vetture potranno essere acquistate in Rete con un vantaggio di costo che va dal 20 al 33%, a seconda del modello. Lo ha affermato Gianluca Italia, responsabile Fca per il mercato italiano. "Inizia una rivoluzione nel modo di scegliere vetture Fiat - ha detto -, con Amazon apriamo una finestra su un nuovo orizzonte". I modelli coinvolti dall'iniziativa sono Fiat 500, 500L e Panda, i colori sono 2-3 come pure gli allestimenti.
"Assieme ad Amazon innoviamo perché crediamo necessario un nuovo modo di vendita più trasparente e chiaro per i clienti", ha dettp Italia, spiegando che tra Fiat e il cliente ci sarà adesso solo un clic. "Di fatto entriamo nel mondo dell'e-commerce dando la possibilità di scegliere una vettura sul web e per questo debutto commerciale non potevamo che scegliere il miglior partner possibile, ovvero Amazon", ha aggiunto.
L'e-commerce copre il 5% del retail in totale in Italia con un giro d'affari annuo che cresce del 20%. Secondo un sondaggio realizzato da Fiat quanto alla disponibilià degli italiani ad acquistare una vettura online, più di un italiano su due ha risposto in modo affermativo. Si tratta di soggetti tra 30 e 40 anni con una istruzione medio-alta e una condizione economica analoga. Nabil De Marco, responsabile del dipartimento Automotive di Amazon Europe, ha indicato che sulla piattaforma e-commerc ci sarà "un negozio Fiat dedicato dove sarà possibile scegliere la vettura nel colore e allestimento favorito, che sarà poi ritirata in concessionaria, dove l'acquisto sarà finalizzato, dopo che i venditori avranno contattato i clienti" (dal sondaggio è emerso che il 97% degli italiani interpellati vuole ritirare l'auto in concessionaria) a un prezzo che "potrà essere del 33% inferiore" all'acquisto con i canali tradizionali. Per ora solo il marchio Fiat è coinvolto da questa operazione e non altri brand del gruppo Fca. "L'iniziativa - ha concluso Italia - non ha una scadenza, ma non sarà per sempre".

FCA: Jeep Compass per il mercato Europeo a Pomigliano (Na)

FCA con Jeep a Pomigliano  rimette in moto tutti gli impianti.
Il nuovo modello di Compass affiancherebbe Panda Destinati a rientrare i 3.500 dipendenti ancora in cig.
L'ipotesi circola ormai negli ambienti sindacali e risolverebbe uno dei punti deboli della rete italiana di Fca: la missione produttiva di Pomigliano. "E' da molto tempo - spiega Ferdinando Uliano, responsabile nazionale auto della Fim-Cisl - che chiediamo per lo stabilimento campano un modello in grado di assorbire la cassa integrazione ancora presente. E soprattutto che possa dare un futuro certo alla fabbrica. L'arrivo della Jeep Compass andrebbe nella giusta direzione ".
Uliano fa riferimento all'ipotesi di realizzare a Pomigliano il nuovo modello di Jeep ora prodotto in Brasile. Accanto a quella produzione arriverebbe, sempre entro la fine del 2018, anche il restyling della Giulietta, oggi prodotta a Cassino. Mosse che, se confermate, avrebbero il vantaggio di assegnare a ciascuno degli stabilimenti italiani del gruppo una missione e una prospettiva certa. Oltre ad azzerare la cassa integrazione che ancora oggi riguarda ancora più di 3.500 dipendenti sia pure a rotazione. "Queste voci - aggiunge Uliano - sembrano confermare che il piano sta funzionando e che bene avevamo fatto ad accettare la sfida lanciata da Marchionne proprio a Pomigliano nel 2010".
La produzione dei nuovi modelli Alfa Romeo (la Giulia e il nuovo suv medio Stelvio presentato proprio ieri a Los Angeles) dovrebbe saturare nei prossimi anni la capacità produttiva della fabbrica di Cassino. Nello stabilimento laziale si svolgerà il 24 novembre l'assemblea dell'Anfia, l'associazione dei costruttori italiani, occasione per fare il punto sullo stato dell'automotive italiano. Negli ultimi anni la produzione (quasi tutta Fca) è praticamente raddoppiata. Nel 2013, anno di massima depressione legata alla crisi, le fabbriche italiane avevano sfornato meno di 400 mila auto (391.550). La Fim prevede che a fine 2016 saranno 720 mila. Se si aggiungono i furgoni della Sevel, per la prima volta dalla crisi la produzione italiana supererà il milione di pezzi.
Una crescita che, per essere davvero rassicurante, deve essere anche qualitativa. Per questo i sindacati hanno chiesto all'azienda un'attenzione in più su Pomigliano.
Lo stabilimento campano infatti, una delle fabbriche-modello del gruppo del Lingotto, è oggi utilizzato solo per produrre un'auto relativamente povera, la Panda. Il rischio, dicono i sindacati, è che presto quella produzione emigri in altri paesi. Ecco perché l'arrivo dell'erede di Giulietta e della Jeep Compass entro la fine del 2018 potrebbe mettere in sicurezza la fabbrica. Infatti, alla fine del piano, in Italia si produrrebbero solo modelli premium nei diversi segmenti. I marchi Alfa e Maserati, due brand del made in Italy abbastanza inamovibili dalla Penisola, saturerebbero le fabbriche di assemblaggio di Cassino e di Torino.
Alfa e Jeep sarebbero in grado di assorbire le attuali eccedenze occupazionali a Pomigliano. Infine Jeep e Renegade e Fiat 500X (la più ricca della gamma 500) dovrebbero saturare l'impianto di Melfi. Tutti modelli che, avendo un mercato internazionale, sono meno soggetti delle utilitarie agli alti e bassi della congiuntura economica italiana.