FCA con Jeep a Pomigliano rimette in moto tutti gli impianti.
Il nuovo modello di Compass affiancherebbe Panda Destinati a rientrare i 3.500 dipendenti ancora in cig.
L'ipotesi circola ormai negli ambienti sindacali e risolverebbe uno dei punti deboli della rete italiana di Fca: la missione produttiva di Pomigliano. "E' da molto tempo - spiega Ferdinando Uliano, responsabile nazionale auto della Fim-Cisl - che chiediamo per lo stabilimento campano un modello in grado di assorbire la cassa integrazione ancora presente. E soprattutto che possa dare un futuro certo alla fabbrica. L'arrivo della Jeep Compass andrebbe nella giusta direzione ".
Uliano fa riferimento all'ipotesi di realizzare a Pomigliano il nuovo modello di Jeep ora prodotto in Brasile. Accanto a quella produzione arriverebbe, sempre entro la fine del 2018, anche il restyling della Giulietta, oggi prodotta a Cassino. Mosse che, se confermate, avrebbero il vantaggio di assegnare a ciascuno degli stabilimenti italiani del gruppo una missione e una prospettiva certa. Oltre ad azzerare la cassa integrazione che ancora oggi riguarda ancora più di 3.500 dipendenti sia pure a rotazione. "Queste voci - aggiunge Uliano - sembrano confermare che il piano sta funzionando e che bene avevamo fatto ad accettare la sfida lanciata da Marchionne proprio a Pomigliano nel 2010".
La produzione dei nuovi modelli Alfa Romeo (la Giulia e il nuovo suv medio Stelvio presentato proprio ieri a Los Angeles) dovrebbe saturare nei prossimi anni la capacità produttiva della fabbrica di Cassino. Nello stabilimento laziale si svolgerà il 24 novembre l'assemblea dell'Anfia, l'associazione dei costruttori italiani, occasione per fare il punto sullo stato dell'automotive italiano. Negli ultimi anni la produzione (quasi tutta Fca) è praticamente raddoppiata. Nel 2013, anno di massima depressione legata alla crisi, le fabbriche italiane avevano sfornato meno di 400 mila auto (391.550). La Fim prevede che a fine 2016 saranno 720 mila. Se si aggiungono i furgoni della Sevel, per la prima volta dalla crisi la produzione italiana supererà il milione di pezzi.
Una crescita che, per essere davvero rassicurante, deve essere anche qualitativa. Per questo i sindacati hanno chiesto all'azienda un'attenzione in più su Pomigliano.
Lo stabilimento campano infatti, una delle fabbriche-modello del gruppo del Lingotto, è oggi utilizzato solo per produrre un'auto relativamente povera, la Panda. Il rischio, dicono i sindacati, è che presto quella produzione emigri in altri paesi. Ecco perché l'arrivo dell'erede di Giulietta e della Jeep Compass entro la fine del 2018 potrebbe mettere in sicurezza la fabbrica. Infatti, alla fine del piano, in Italia si produrrebbero solo modelli premium nei diversi segmenti. I marchi Alfa e Maserati, due brand del made in Italy abbastanza inamovibili dalla Penisola, saturerebbero le fabbriche di assemblaggio di Cassino e di Torino.
Alfa e Jeep sarebbero in grado di assorbire le attuali eccedenze occupazionali a Pomigliano. Infine Jeep e Renegade e Fiat 500X (la più ricca della gamma 500) dovrebbero saturare l'impianto di Melfi. Tutti modelli che, avendo un mercato internazionale, sono meno soggetti delle utilitarie agli alti e bassi della congiuntura economica italiana.
venerdì 18 novembre 2016
FCA: Jeep Compass per il mercato Europeo a Pomigliano (Na)
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